Sindaci e albergatori della costa veneta sul piede di guerra contro la tassa di sbarco a Venezia. Oggi vertice tra i primi cittadini. E intanto per gli albergatori “stanno arrivando disdette”.
Tassa di sbarco: i sindaci del litorale Veneto temono l’effetto a valanga sulle prenotazioni alberghiere. Il comune di Venezia prevede la riduzione del 50% del ticket per i turisti che soggiornano in strutture distribuite in tutto il Veneto, ma non è abbastanza, tanto che oggi pomeriggio la questione è stata affrontata nella Conferenza dei sindaci della costa veneziana.
Gli albergatori temono disdette a catena. La questione sta diventando anche motivo di scontro politico. Il capogruppo della lega del consiglio comunale di Jesolo Alberto Carli ha attaccato il sindaco Valerio Zoggia. “Per Zoggia ha detto opporsi alla tassa di sbarco è impossibile visto che ha goduto dell’appoggio elettorale del sindaco di Venezia”.
Zoggia ha risposto che intende chiedere un incontro tra Brugnaro e i sindaci della costa per affrontare la questione che comunque è soggetta a modifiche. Intanto anche nel comune di Venezia stanno sorgendo obiezioni. Qualcuno pensa ad impugnare l’articolo del regolamento sulle esenzioni perchè i mestrini potrebbero ad esempio venire penalizzati se dovessero recarsi a Venezia con dei famigliari che risiedono al di fuori della regione.
Il comune ha risposto che è sufficiente il possesso della carta Venezia Unica per potersi muovere a Venezia, che può essere acquistata anche da stranieri o residente extra regione ed è su questa carta ora che si sta focalizzando il ragionamento. Ricordiamo che fino al 31 dicembre il costo è di 3 euro, dal 1 gennaio 2020 sarà di 6 euro e si torna a parlare dunque di numero chiuso.