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Siro Martin: “L’artigianato ha reagito bene alle crisi”

Siro Martin commenta le difficoltà vissute per colpa della pandemia, dei conflitti e dell'inflazione

Negli ultimi anni abbiamo vissuto periodi molto difficili, ma l’artigianato ha saputo superarli. Grazie anche al sostegno di Confartigianato, ha detto Siro Martin.

Paolo Della Vecchia: “Ti sei confrontato con una serie di criticità che hanno coinvolto e ci hanno coinvolto tutti in questi anni. Abbiamo avuto una pandemia durissima, che ha messo in ginocchio molte imprese e molte partite IVA; crisi speculative;  un mercato fluttuante dell’energia; carenza di materie prime; la crisi del sistema bancario soprattutto del Veneto; conflitti su aree geografiche che sono vicine a casa nostra. Tutto questo ha notevolmente inciso sull’economia e ha avuto un forte impatto sulle tante imprese che sono associati alla vostra associazione. Cosa ci puoi dire su questi argomenti?”

Il conflitto russo-ucraino

Siro Martin: “Io credo che 20/15 anni fa, mai avremmo immaginato un conflitto russo-ucraino. Il mondo è completamente cambiato. Mentre Israele Hamas non lo vorremmo, però non ci sorprende come, ormai dal dopoguerra ad oggi, non si sia ancora risolta questa situazione. Il mondo sta cambiando. Stanno cambiando gli equilibri, probabilmente, mondiali. C’è qualcuno che vuole affermarsi, qualcuno che vuole mantenere la supremazia. Quindi, è un momento di tensione forte e dobbiamo rimanere un po’ preoccupati.

Per cui io ritengo che dobbiamo continuare a vivere e non fasciarci la testa, però è un momento difficile. Io mi auguro che chi ha responsabilità nazionali e quindi internazionali, sappia capire quello che sta succedendo e usi i giusti criteri e le giuste misure. Non ci sono solo queste due, in Asia avevano situazioni che noi neanche conosciamo ma che sono conflitti e destabilizzano perché ormai c’è la globalizzazione.

L’artigianato durante il covid

Tornando al mondo dell’artigianato, ha reagito bene. Siamo stati anche bravi noi, come associazione, a riuscire a sostenerli con i contributi. Non li abbiamo messi noi, ma siamo riusciti a farli arrivare al momento giusto, al posto giusto e anche a chiedere che fossero fatte determinate contribuzioni, piuttosto che altri. È chiaro che nel nostro mondo, anche nel periodo Covid, ci sono stati alcuni comparti che hanno sofferto di più.

Per esempio i servizi alla persona, perché erano impediti. Altri, invece, hanno continuato a lavorare come prima, quindi sono riusciti a superare brillantemente la crisi. Poi, noi abbiamo questa fortuna che essendo poco strutturati siamo anche molto elastici  e questo permette di affrontare anche le crisi in maniera più decisa.

Il nostro mondo può essere più veloce e accogliere le opportunità. Il mondo, come dicevo prima, sta cambiando. Stanno accelerando in maniera esponenziale le innovazioni. Noi dobbiamo riuscire a raccogliere e con noi intendo, soprattutto, il mondo associativo. Perché le nostre imprese, che sono piccole, sono occupate a fare il loro lavoro e fanno fatica ad assorbire. Dobbiamo assorbire noi per loro e poi trasferirli.”

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