Sito archeologico Trissino, le indagini al carbonio smentiscono la soprintendenza
Come risaputo il bacino di Laminazione di Trissino andrà a distruggere alcuni resti antichi di incerta datazione . Dopo anni di segnalazioni da parte dei residenti, una cooperativa incaricata dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto, effettuò una serie di sondaggi che datarono i resti al 1600-1700 identificandoli probabilmente come impianti per la lavorazione della canapa.
Al fine di dare una datazione verificabile ai resti emersi nelle Rotte del Guà, alcuni privati cittadini hanno finanziato l’analisi con il metodo del carbonio 14 ( 14C),prelevando alcuni gusci di gasteropodi presenti nei depositi costituenti le “Vasche di Tezze” alle coordinate N 45.54338 E11.36189, nella parte del sito in comune di Arzignano.
L’analisi,effettuata dal prof. Hong Wang dell’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign (USA) con il metodo di datazione con il 14C mediante acceleratore e spettrometro di massa (AMS), dà come risultato il numero di anni passati da quando gli organismi hanno smesso di assimilare 14C, e quindi il periodo in cui sono morti, calcolato a partire dalla data convenzionale BP (before present, 1950 d.c.), assieme ad una tolleranza che considera le incertezze strumentali e di metodo, indicata come un numero di anni prima e dopo la data più probabile.
Il rilultato delle analisi effettuate indica la data di 1040 anni BP +-15 anni; la data presumibile in cui le chiocciole erano in vita è quindi compresa fra l’ 895 d.c e il 925 d.c., con la maggiore probabilità al 910 d.c. .
Talerisultato sembra quindi smentire le analisi fatte dalla sovrintendenza archeologica, spostando di 750 anni indietro la deposizione del materiale delle vasche, mettendo in dubbio anche il lecito ed efficace utilizzo dei fondi (27.000 euro) destinati alle ricerche archeologiche nel bilancio dell’opera idraulica, come pubblicato dalla regione Veneto.
“Per questo ho chiesto al ministro Franceschini dipromuovere ulteriori analisi, per accertare una volta per tutte la datazione dei reperti, ponendoli quindi sotto tutela – dichiara il deputato Marco Brugnerotto (M5S) – se i risultati dell’Università dell’Illinois,“finanziate” dai cittadini, contraddicono le analisi della sovrintendenza, sorge spontaneo un dubbio sul regolare utilizzo dei fondi destinati alle ricerche archeologiche (27.000 €) che pare abbiano prodotto scarsi risultati, e di questo ho informato la corte dei conti e il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale”.
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