In questa nuova puntata di Stanno Facendo un 48, Patrizio Baroni tratta la delicata tematica della situazione a Cuba. Stiamo assistendo ad una controrivoluzione? Ad accompagnarci attraverso questo tema ci saranno alcuni testimoni con amici e parenti cubani, con cui si tengono in contatto telefonicamente.
La testimonianza sulla situazione a Cuba del nostro ospite
Traducendo ciò che ha raccontato l’ospite, ha parlato delle violenze e delle minacce alle persone che stanno manifestando; ci sono video che documentano tutto questo su facebook e sui vari social. Inoltre, afferma che il popolo non chiede nulla di straordinario: chiede quello che si chiama diritto fondamentale.
Lo si può trovare nella carta fondamentale dei diritti dell’uomo, che guarda caso Cuba non ha sottoscritto. I popoli devono avere diritto all’autodeterminazione, ovvero avere la libertà di eleggere i propri rappresentanti.
La drammaticità delle strutture a L’Habana Vieja
Durante la rivoluzione cubana verso un governo corrotto, Fidel Castro può aver avuto il merito di aver combattuto la corruzione, ma tutte le infrastrutture odierne sono state costruite prima della rivoluzione. L’Habana Vieja, uno dei patrimoni mondiali dell’umanità, sta cadendo a pezzi: nessuno mantiene quei quartieri.
Se qualcuno vuole portare del cemento o delle materie prime verso l’interno è proibito, perché si possono acquistare solamente se importate dal governo.
La possibilità di mantenere queste strutture non la vuole il governo perché non permette a strutture estere di poter apportare un aiuto poiché devono guadagnare su qualsiasi cosa.
La mancanza di cibo e di beni di prima necessità
Un altro passaggio molto importante è che non c’è da mangiare. Questo perché i beni di consumo che potrebbero essere messi a disposizione, sono disponibili solamente in dollari. Chi ha solo pesos cubani, che valgono 25 volte di meno del dollaro, in queste aziende non potrà mai comprare. I beni ci sono, ma solo per chi è disposto a pagarli.
L’idea socialista di Patrizio Baroni
“Io sono una persona culturalmente socialista – spiega Patrizio Baroni -. La mia visione della vita è una visione che condivide, soprattutto con chi ha meno fortuna di noi. Il socialismo, quello di cui parlo, che probabilmente è un’utopia, non deve essere mai usato come giustificazione per una dittatura che si dice essere comunista. Il concetto solo di socialismo evidenzia l’impossibilità di governare un qualsiasi popolo opprimendolo”.
Il fascismo nasce dal socialismo
Durante il fascismo, i fasci di combattimento nascono come movimento socialista, che poi si è posizionato a destra. Aveva una visione di condivisione: la bonifica, la costruzione di strade e scuole, questa è la visione socialista.
E con questo non si vogliono scusare le azioni di quegli anni, che tutti gli italiani vorrebbero dimenticare. Non si fa crescere un popolo evitando che possa andare a comprare dei beni di largo consumo che sono alla portata solo di chi se li può permettere.