La generosità di Venezia: la Reyer consegna coperte ai senza dimora.
Venezia unita per i senza dimora
La solidarietà si fa strada nel cuore di Venezia grazie all’iniziativa “Taglia il tuo mantello”. La campagna, che ha mobilitato l’intera comunità, ha raccolto oltre mille coperte e capi invernali destinati alle persone senza dimora della città.
Un gesto di solidarietà che ha coinvolto cittadini, scuole, aziende e, in particolare, la società di basket Umana Reyer Venezia.
Gli atleti della Reyer hanno consegnato ieri alla Casa dell’Ospitalità il materiale raccolto al Palasport Taliercio lo scorso 17 novembre, prima del match contro Reggio Emilia. Oltre 200 coperte sono state distribuite a chi ne ha più bisogno.
La Reyer in prima linea
L’assessore alla Coesione sociale, Simone Venturini, presente all’evento, ha ringraziato i tifosi della Reyer e tutta la città per l’impegno dimostrato.
“Questa iniziativa conferma che lo sport non è solo competizione, ma anche una straordinaria occasione di solidarietà. È importante che le realtà sportive del nostro territorio siano al fianco di chi vive in difficoltà”, ha dichiarato Venturini.
La giornata ha visto la partecipazione di rappresentanti di organizzazioni come la Croce Verde, la Croce Rossa, San Vincenzo, la Comunità di Sant’Egidio, la Missione Belem ed Emergency. Fondamentale anche il supporto dei volontari del Tavolo Senza Dimora e Marginalità e della rete di don Natalino Bonazza, che hanno lavorato capillarmente per rendere l’iniziativa possibile.
Un gesto corale
Gli ospiti della Casa dell’Ospitalità hanno vissuto momenti di gioia e speranza, incontrando da vicino i giocatori orogranata. “La risposta è stata straordinaria – ha sottolineato Venturini –. Questa iniziativa dimostra che Venezia è una comunità solidale, pronta a sostenere chi vive situazioni difficili”.
“Taglia il tuo mantello” è stata promossa dal Tavolo Senza Dimora e Marginalità, coordinato dall’Assessorato alla Coesione sociale del Comune di Venezia, in collaborazione con la Parrocchia San Giuseppe di Mestre. L’intero territorio ha contribuito con punti di raccolta e iniziative, mostrando che un gesto di solidarietà può scaldare non solo il corpo, ma anche il cuore.
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