Cambiano la geografia e le richieste del mercato della droga
Le operazioni ad alto impatto hanno decimato i pusher in via Piave attraverso le espulsioni. Chi è rimasto si è spostato a Marghera: in via Rizzardi, Piazzale Giovannacci e l’aria che gravita attorno alla chiesa di Sant’Antonio al punto che ora la Polizia sta concentrando la sorveglianza proprio nel quartiere dove il degrado ha raggiunto livelli senza precedenti.
Questa è la geografia del mercato della droga, ma è il tipo di sostanze che viene richiesto che preoccupa di più. La marijuana la chiedono ormai in pochi, al suo posto va l’hashish, però potenziato ed è tornato il consumo di eroina in vena. Questo è il motivo per cui certe zone di Marghera sono tappezzate di siringhe usa e getta abbandonate. Si trovano anche bottiglie con la cannuccia inserita per assumere il crack.
Nuove etnie controllano lo spaccio
Cambiamenti anche sul fronte delle etnie che controllano lo spaccio. I tunisini sono diminuiti perché estradati e i pochi in circolazione non si fanno più vedere in centro, agiscono in periferia. Si sono sparpagliati anche nigeriani, anche se la loro presenza è più massiccia.
Il controllo nel centro di Mestre, comunque, rimane alto, tanto che i Carabinieri di Mestre, nel mese di aprile, hanno fermato nel quartiere di via Piave un 25 enne e un 28 enne di origini nigeriane. I due erano in possesso di qualche etto di cocaina ed eroina, già divisi in confezioni da 8 grammi circa l’una. Sono stati condannati all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Sono stati arrestati anche 2 tunisini nei giardini pubblici di Mestre di 20 e 23 anni. Bivaccavano in una tenda ed erano in possesso di hashish e cocaina e sono stati espulsi. Da gennaio i militari hanno denunciato 57 pusher.
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