Speedline. Sta montando il caso dell’industria di Santa Maria di Sala che la multinazionale svizzera Ronal, vuole delocalizzare in Polonia; al punto che oggi alla Camera è stato annunciato un decreto del governo contro le delocalizzazioni selvagge. Dovrebbe essere varato in gennaio.
Domani l’incontro sul caso Speedline
Intanto c’è attesa per l’esito dell’incontro in programma domani, venerdì 17 dicembre; tra la proprietà, il ministero dello sviluppo economico e la Regione Veneto. Lo scorso faccia a faccia si è concluso con un nulla di fatto dato che la proprietà aveva delegato avvocati e consulenti. Si tratta ora di capire come cambieranno i rapporti di forza tra i vertici dell’azienda e il governo; profilandosi un provvedimento che potrebbe sparigliare le carte della multinazionale.
Attesa per la manifestazione del 19 dicembre
Cresce infine nel territorio il sostegno per la manifestazione che stanno organizzando i 600 lavoratori che entro la fine del prossimo anno rischiano di perdere il posto; al punto che anche la conferenza episcopale del triveneto ha annunciato che parteciperà alla manifestazione in programma domenica davanti a Villa Farsetti attraverso i vescovi.
Cisl sul caso Speedline: “Basta a questo genere di sistema di fare imprenditoria”
Giampaolo Albanese, delegato Cisl Speedline : “Siamo in mobilitazione. Stiamo organizzando una grande manifestazione per il giorno 19 qui a Santa Maria di Sala; con l’aiuto di tutti i sindaci della città metropolitana con in testa Brugnaro. E tutte le istituzioni e le forze politiche di tutti i partiti. Invitiamo anche tutta la popolazione a dire basta a questo genere di sistema di fare imprenditoria.”
Ha continuato dicendo: “Nel frattempo qui noi proseguiamo con le lotte, gli scioperi a scacchiera, con presidi per evitare che la merce finita esca.”
L’intervento anche di Italia Viva
“Si tratta della seconda azienda dopo la Fincanieri più grande della città metropolitana veneziana” ha dichiarato Sara Moretto, deputata di Italia Viva; intervenendo oggi in Question Time in commissione di lavoro della camera. Ha sottolineato anche come la reale situazione dello stabilimento di Santa Maria di Sala rispecchia la crisi del settore automotiv; ma non sembra giustificare misure tanto drastiche come quelle prospettate dalla proprietà. Soprattutto a fronte del fatto che soltanto pochi mesi fa la società continuava nella politica delle assunzioni, anche se a tempo determinato.