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Speranzon: pena certa a chi spaccia nelle nostre città

Lo spaccio di droga avviene anche attraverso corriere e Speranzon chiede la revisione per una pena più severa per la modica quantità

A 3 anni dalla maxi operazione della polizia di Stato a Mestre degli spacciatori di via Piave, Raffaele Speranzon, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale chiede la revisione della pena. Questa deve essere più severa anche nel caso della modica quantità di spaccio di droga.

L’intervento dei Carabinieri

Acquista hashish in rete e assieme al corriere espresso arrivano i carabinieri. L’emergenza droga a Mestre è una costante. Raffaele Speranzon esponente di Fratelli d’Italia chiede la revisione della pena per la modica quantità.
Lo spaccio di droga si adegua ai tempi e avviene anche attraverso corriere espresso.

Un 30 enne di Mestre ha ordinato attraverso una chat di messaggistica sui social 100 grammi di hashish. I carabinieri lo hanno scoperto monitorando le transazioni elettroniche e dei social network hanno notato che mercoledì mattina c’era in consegna un pacco sospetto in centro a Mestre. Giunti sul posto hanno colto il mestrino in flagrante.

La condanna da parte di Speranzon

Intanto il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, Raffaele Speranzon, ha condannato lo sconto di pena deciso in corte d’appello. Gli imputati nigeriani colpevoli, infatti, per anni hanno spacciato droga in via Piave, provocando la morte di 12 persone. Proprio la strage spinse la polizia ad avviare un’indagine coordinata a livello centrale a Roma che portò alla scoperta di contatti con la mafia nigeriana.

Furono 41 le persone finite nel mirino della maxi operazione della polizia di Stato nel luglio del 2018, 70 gli indagati, 35 le ordinanze di custodia cautelare in carcere. Speranzon chiede la rivisitazione del tema della modica quantità perché il problema dello spaccio di droga, soprattutto a Mestre, continua ad essere pressante.

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