“Spiaggia per nudisti cercasi”. Questa volta non sono soltanto gli amanti della tintarella integrale a cercare. Anche i sindaci della costa veneta stanno guardando attorno per trovare un fazzoletto di spiaggia e forse qualcosa di più da offrire a questo particolare tipo di turista.
Il motivo dell’esigenza di una spiaggia per nudisti
Un’esigenza diventata improvvisamente quasi una priorità dopo che un tecnico, il docente di Analisi delle Politiche Pubbliche di Trieste Paolo Feltrin, ha mostrato, dati alla mano, in un vertice dei sindaci, il notevole business offerto dal mondo dei naturisti. Dopo due anni di pandemia e dati altalenanti gli operatori turistici sono aperti ad aumentare il ventaglio di offerta turistica, fermo restando i punti di forza di ogni spiaggia. Il problema è dove e come.
Il pensiero di Roberta Nesto Presidente della conferenza dei sindaci del litorale veneto
“La cosa veneta ha tante particolarità, tanti prodotto turistici, un offerta variegata. È su questa grande valenza che le località non si fanno concorrenza, che c’è una pluralità di soddisfazione che dobbiamo puntare. Dobbiamo rimanere quindi unici, anche molto distinti nei vari prodotti o offerte che facciamo. Quindi anche quella da turista, cioè la spiaggia per nudisti, potrebbe essere un’offerta che qualche imprenditore, qualche spiaggia, qualche località può portare avanti. Ovviamente ci sono delle necessità, dei luoghi ben determinati. Si tratta di una clientela ricca che potrebbe avere veramente un appeal importante ma ovviamente limitata nello spazio, limitata anche in alcuni aspetti.”
Le parole di Alessandro Perazzolo
Il problema è dove e come? L’assessore al Commercio di Jesolo, Alessandro Perazzolo, uno dei sostenitori dell’esperimento dedicato ai naturisti nella spiaggia del Mort, 10 anni fa, ha dichiarato in queste ore che, se l’idea è quella di creare un villaggio naturista aperto tutto l’anno con aree benessere, ci vuole un accordo con il territorio. La legge regionale che consente il naturismo c’è già dal 2014.