Luigi Gandi: “La politica della Russia è sempre stata a sostegno dell’indipendenza del Veneto, una spinta costantemente frenata dagli interessi degli Stati Uniti. I russi spingevano per l’indipendenza del Veneto perchè sapevano benissimo che i veneti sarebbero stati e saranno coloro i quali decideranno il futuro dell’Europa. Perchè badate bene a quello che dico: è il Veneto che deciderà l’Europa.
I timori degli Stati Uniti
Questa è la ragione per la quale si preferisce scegliere un filo-americano come Brugnaro, che ha tutte le caratteristiche per essere candidato. Perchè è una garanzia per il governo degli Stati Uniti d’America. Mettere un esponente amico dei russi, quindi per l’indipendenza, è un pericolo perchè si teme la deriva veneziana”.
Maurizio Ruggiero, Presidente Comitato per Le Pasque Veronesi: “Anche tu come giornalista ti sarai reso conto di quello che sta succedendo. Il sentimento anti-americano è di fatto lievitato in tutta Europa e anche in Italia. Chi che come noi che ha qualche capello bianco ricorda gli anni 80, ebbene, ricorda l’esistenza di un aspetto monolitico, anti-sovietico e quindi fortemente e giustamente americano.
Adesso tutto questo è sparito. Gli americani hanno dilapidato tutto il loro credito, a patto di averlo avuto – e su questo si può argomentare -. Lo hanno perso tutto con una politica scellerata, quando noi abbiamo invece tutto l’interesse a tenere con i nostri buoni vicini ad oriente i rapporti migliori”.
Un’Europa che sia tale
Maurizio Ruggiero: “Una paura, quella americana, perchè se domani mattina l’Europa, con tutta la sua tecnologia, la sua cultura, la sua vecchia spiritualità, si saldasse con la Russia, non ce ne sarebbe per nessuno, in tutto il globo”.
Pietrangelo Pettenò, Marco Polo System: “Quello che manca davvero, e che abbiamo detto più volte stasera, è il ruolo dell’Europa. L’Europa degli Stati, l’Europa che deve essere quella dei popoli, quella della propria cultura che non è quella sovranista degli Stati Uniti.
La guerra che si sta combattendo ora è una guerra, ancor prima che politica, economica. Questo perchè priva di una e politica seria che difende questo, l’Europa sta diventando il mercato minore del mondo occidentale. Guardiamo anche al bilancio economico negativo di questa guerra. Oltre ai finanziamenti e i soldi buttati nelle armi che distruggono persone e cose, dall’altro c’è l’economia e la recessione, un peso che stiamo pagando noi.
Ma è giusto che paghi il cittadino per questa situazione, che subisca i danni dell’inflazione? I tassi bancari, che il Presidente della Banca Europea continua ad alzare, mettono in ginocchio i giovani che non possono farsi il mutuo. Distruggono le imprese che non possono finanziarsi le relative attività economiche. Tutto per difendere cosa? Un’inflazione dovuta a questa scellerata adesione che hanno avuto in questa scelta della guerra”.