Siamo in collegamento con Stefano Zanella, il direttore artistico di Radio Venezia. Dato che in questo periodo stanno riprendendo le attività – ci sono nuove stagioni radiofoniche e televisive in partenza, sappiamo che ha grandi idee per la stagione autunno-inverno per la radio. Lo ringraziamo di essere qui con noi.
“Vi ringrazio per l’invito e saluto tutti gli spettatori di TeleVenezia. Sono felice di essere qui.”
Stefano Zanella, svelaci qualcosa: che programmi ha in serbo la nuova stagione?
“Non posso svelare troppo. Ho da poco coronato il mio sogno di lavorare esclusivamente in radio, diventando il direttore artistico di Radio Venezia. Radio Venezia, ci tengo a ricordarlo, è in attività da oltre 40 anni ed è tra le più seguite del Veneto, quindi non è un impegno da poco. Spero di essere all’altezza del compito!”
“Sappiamo tutti che veniamo da un periodo difficile: un anno e mezzo di pandemia ha implicato per noi che molti eventi siano saltati. La prima cosa che ho voluto fare è stata proprio riportare le persone in radio.”
Direttissima
“Non potevamo ospitare tutti inostri ascoltatori negli studi di Radio Venezia, quindi saremo noi ad andare da loro. Dal prossimo 16 ottobre andiamo in onda con il nuovo programma “Direttissima”. Trasmetteremo dai migliori locali del Veneto la nostra bella musica, ci saranno giochi, interviste, distribuiremo gadget sia al pubblico presente sia agli ascoltatori da casa. Sappiamo che ad ora non è possibile ballare nei locali, magari noi dal vivo lo faremo sul posto, ma il pubblico domestico che ci segue potrà farlo. Dalle 22 all’1 di potrà scatenarsi in nostra compagnia. Vogliamo portare una nota di allegria al vostro sabato sera, un’alternativa alla TV, che sia gioiosa e che ci riporti al contatto con la gente.”
Stefano Zanella, possiamo dire che entrerai nelle case della gente, uscendo? è davvero un bel segnale dopo tanto isolamento. Vai dove altri non possono andare e porti un pezzetto della vita della discoteca in casa degli ascoltatori.
“Non solo, molti locali hanno aderito alla nostra iniziativa e organizzeranno delle serate a tema proprio perché ci siamo noi. La trasmissione diventerà così un nuovo punto d’incontro, dove tutto avverrà ovviamente nel rispetto delle normative anticovid. Quindi ci sarà la possibilità di interagire sia con il pubblico nel locale sia con quello a casa. Vogliamo portare in ogni casa l’allegria che staremo vivendo fuori. Magari così daremo la possibilità a chi è più restio ad uscire, a prendere coraggio e a partecipare alle nostre manifestazioni.”
Quindi si può dire che comincerete a chattare?
“Sì, ci sarà proprio una linea Whatsapp dedicata e in aggiunta la mail che vi anticipo: direttissima@radiovenezia.it, alle quali le persone da casa possono inviare i loro messaggi e le loro richieste. Potranno seguirci anche sui nostri profili social Facebook e Instagram: il livello d’interazione sarà importante.”
Stefano Zanella, puoi anticiparci se ci sarà anche lo spazio per le dediche?
“Certamente, ti anticipo anche che ci sarà una rubrica dedicata interamente alle dediche: ogni sera daremo un premio alla dedica la cui canzone riscuoterà più successo. Sarà un’opportunità per favorire ulteriormente l’interazione e rendere merito alla dedica più romantica, ad esempio, o più ironica.”
Le musiche saranno scelte dal dj del locale?
“Ci saranno sia i dj dei locali sia i dj che collaborano con noi, che quindi interverranno secondo disponibilità. Sarà un buon modo di portare Radio Venezia al suo territorio.”
È bello anche questo intreccio culturale: da quando sono nate le radio sono passati più di quarant’anni e la musica è cambiata moltissimo. Ci sono chiaramente gli evergreen, ma il genere che passa per la radio è molto differente rispetto a una volta.
“Sì, ne approfitto per parlare di questa nuova iniziativa di Radio Venezia. Chi ha la mia età sa che per fare musica una volta era più complicato: ci volevano strumenti e competenza per suonarli. Oggi invece chiunque può, con un dei programmi e un po’ di immaginazione, diventare artista. Noi vogliamo andare a cercare proprio tutti questi artisti che vogliono emergere e farsi conoscere. Per questo dedicheremo loro una sorta di talent. Alcuni li abbiamo già trovati, altri li stiamo ancora cercando.”
“Al proposito di dare spazio ai giovani e alla nuove idee, Radio Venezia ha una novità: vogliamo creare anche uno spazio in cui aspiranti dj possano esibirsi, come si faceva una volta. Una sorta di battesimo del fuoco.”
Dj per una notte, potrebbe esserne il titolo?
“Potrebbe essere. Sarebbe bello dare come premio ai più apprezzati dal nostro pubblico la possibilità di diventare dj per una notte in un locale.”
Ci saranno anche delle sorprese riguardanti ospiti illustri? Molti sono stati bloccati a causa del covid, quindi adesso saranno carichi e pronti a ripartire.
“Noi abbiamo già raccolto diverse adesioni di personaggi conosciuti. Durante ogni serata ci sarà un volto noto che farà un saluto, presentandosi direttamente al locale, se possibile, o con una telefonata e una breve intervista. La prospettiva c’è! Pensavamo anche di creare degli spazi live, lì dove sarà possibile, per farli esibire.”
Che cosa pensi delle radio in generale durante la pandemia? Hanno spopolato, hanno avuto dei problemi?
“Da quando l’emergenza sanitaria è arrivata nel nostro Paese le piattaforme che sono cresciute di più sono state quelle radiofoniche e televisive. Questo perché il grande pubblico ha in parte abbandonato il mondo del web per quanto riguarda la ricerca di notizie nazionali e locali. Le persone ricercano notizie reali e cercano di evitare alla radice le fake news e le possibili implicazioni. Da qui il ritorno a una dimensione più locale. Le radio, poi, credo abbiano tenuto molta compagnia, informando nel contempo su quanto accadeva.”
“Non ho nulla contro il web, anzi. Ma la radio è quella che mantiene davvero il rapporto con le persone. Moltissimi personaggi dagli anni ’80 in poi, come Gerry Scotti, passando per Fiorello e arrivando a Alessandro Cattelan, nascono con la radio. Sebbene facciano televisione da molto tempo sono sempre amati e seguiti anche perché hanno fatto breccia nell’affetto degli ascoltatori, per i quali hanno sempre rappresentato una voce amica.”