Il Fatto

Storia della Serenissima: dalla massoneria a Forte Marghera

Analizzato il ruolo della massoneria nella storia della Serenissima e Forte Marghera, simbolo di resistenza.

La puntata di questa sera è dedicata alla storia della Serenissima, che è comune a tutti noi. Vi presento gli ospiti in studio: Pietrangelo Pettenò, Palmarino Zoccatelli e Maurizio Ruggiero.

Il ruolo della massoneria nella storia della Serenissima

Si è appena concluso il Salone Nautico di Venezia in cui ho potuto ammirare la fucina della potenza veneta, l’Arsenale. È la massoneria che ha distrutto la Serenissima, vero Maurizio?”

Maurizio Ruggiero, Presidente del Comitato per la celebrazione delle “Pasque Veronesi”: “Si. La massoneria, che ha avviato la rivoluzione francese e il risorgimento italiano, ha sicuramente avuto un ruolo nella distruzione della Serenissima. Ricordo però, che dopo un periodo di tolleranza, nel 1785 la Serenissima ordinò la chiusura di tutte le logge massoniche e ci fu una cerimonia nel Cortile di Palazzo Ducale in cui vennero bruciati gli arredi massonici.”

Forte Marghera: un simbolo della resistenza all’esercito napoleonico. Le parole di Luigi Brugnaro

Luigi Gandi: “Parliamo adesso della storia di Forte Marghera. Mandiamo in onda l’intervista fatta al nostro sindaco, Luigi Brugnaro, che verrà poi commentata da Pietrangelo Pettenò”

Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia: “Forte Marghera era il presidio militare di difesa della città e una sorta di cordone ombelicale con la terraferma, prima che venisse edificato il Ponte della Libertà. La parte nobile di Venezia si trovava verso il mare, mentre Forte Marghera rappresentava la parte operativa della città, dalla quale passavano i barconi con le merci, trainate a remi o con i cavalli, lungo il Canal Salso.

In questa zona venne posta la Colonna, simbolo dell’adesione di Venezia ai grandi moti risorgimentali. A Mestre si è costruito un pezzo importante di storia: è avvenuta la battaglia tra l’esercito di Napoleone Bonaparte e i contadini, che, sulla terraferma, hanno tentato con ogni mezzo di difendere Venezia. Tale cultura di difesa del territorio si è smarrita ed è un qualcosa che oggi dobbiamo cercare di recuperare.”

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