Continuando a parlare di infanticidio, tra buonismo e paradossi, oggi Sivori ci parla di un fenomeno diffuso in Africa: la persecuzione degli albini.
Un concerto in memoria di Ramata
Salif Keita, cantante africano albino, ha onorato con un concerto la memoria della bimba Ramata Diarra, di appena cinque anni, rapita e uccisa in Africa da un gruppo di uomini armati, solo perché era albina. È lì, in una delle periferie più povere del mondo, che l’artista Keita ha presentato il suo ultimo libro.
Cos’è l’albinismo per gli africani?
La’albinismo è una depigmentazione totale o parziale della pelle. Ma per gli africani, gli albini sono considerati esseri maligni, e vengono emarginati, rapiti, uccisi e mutilati; le parti del corpo sono poi vendute ai guaritori tradizionali, alimentando un macabro mercato della morte.
Un macabro mercato della morte
L’intero corpo di un albino, secondo la croce rossa, può valere fino a 75.000 dollari; tra 600 e 1000 dollari un arto.
Nessuna scusa
Nessun alibi, nemmeno la più grande povertà, può giustificare quello che avviene agli albini in Africa.
Questo a riprova del fatto che non esiste un solo tipo di razzismo, e che fenomeni come questo rappresentano ciò che di più atroce e marcio esista a questo mondo.