Si diffonde a macchia d’olio lungo la riviera veneta l’impegno a sanificare i luoghi delle vacanze. Al punto che quest’anno hanno aderito al protocollo Blue Zone decine di strutture balneari. Le ultime undici hanno ottenuto l’attestato nei giorni scorsi a Jesolo.
Christian Rampazzo, Responsabile ricerca e sviluppo Blue Zone
“Alla fine del 2019 ci sono stati i primi progetti, fatti insieme a Unionmare Veneto per una sanificazione delle spiagge sulla costa veneta. A fine 2020 è stato codificato il progetto Blue Zone, che è un protocollo di sanificazione certificata a marchio Asacert per la sanificazione dei nostri stabilimenti balneari”.
Ora si comincia anche con gli alberghi, oltre che con le spiagge. Continua Rampazzo: “Con Federalberghi Veneto stiamo codificando le ultime procedure per i protocolli indoor. Quindi stiamo facendo dei ridimensionamenti anche in funzione delle dimensioni delle stanze, camere d’albergo e sale da pranzo. Abbiamo già una convenzione con Confindustria Belluno-Dolomiti per la certificazione di qualità anche all’interno degli impianti di risalita delle montagne già da Natale dello scorso anno”.
Gli operatori turistici, dopo l’arrivo della pandemia, si sono concentrati sulla sanificazione, ma si sono anche per avere strutture sanitarie all’avanguardia nel territorio, che d’estate accoglie milioni di turisti.
Antonio Facco, Presidente Federconsorzi arenili
“L’aspetto sanitario è fondamentale. Lo abbiamo visto in questi ultimi due anni di pandemia quanto è importante avere un progetto ospedaliero e il fiore all’occhiello del nostro pronto soccorso”.
Blue Space: la tecnologia nelle strutture balneari
Dopo Blue Zone, arriverà Blue Space, l’evoluzione che punta ad introdurre la tecnologia lungo gli arenili. Con la chiusura automatica degli ombrelloni, lettini massaggianti, schienali speciali ed effetti speciali per l’illuminazione notturna della spiaggia.