Tutto esaurito a Treviso per “Il barbiere di Siviglia”

Due recite del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini hanno fatto il tutto esaurito al Teatro Mario del Monaco di Treviso. Merito non solo di un cast vocale di prim'ordine ma anche di una regia giocosa e divertente

Le prime due rappresentazioni de “Il Barbiere di Siviglia” al Teatro Mario Del Monaco di Treviso hanno riscosso un notevole successo, registrando il tutto esaurito. Quest’opera, un capolavoro di Gioachino Rossini, ha sempre mantenuto un ruolo di spicco nei teatri di tutto il mondo.

L’opera narra le vicende del Conte d’Almaviva che, con l’aiuto dell’astuto barbiere Figaro, cerca di conquistare il cuore di Rosina, superando gli ostacoli posti dal vecchio tutore della ragazza, don Bartolo. La freschezza, la brillantezza e il ritmo incalzante hanno reso “Il Barbiere di Siviglia” un simbolo della lunga tradizione dell’opera buffa italiana.

Un nuovo allestimento per “Il Barbiere di Siviglia” trevigiano

Il recente allestimento del capolavoro rossiniano è il risultato di una coproduzione tra il Comune di Treviso – Teatro Mario Del Monaco e il Comune di Padova. La produzione trevigiana presenta un cast di grande prestigio, con protagonisti come Annalisa Stroppa (Rosina), Dave Monaco (Conte d’Almaviva) e Nikolai Zemlianskikh (Figaro). Daniel Giulianini e Leonard Bernad saranno rispettivamente nei ruoli di Don Bartolo e Don Basilio. A completare l’ensemble vocale ci sono Daniela Mazzucato nel ruolo di Berta e William Hernandez nel ruolo di Fiorello. La presenza di Annalisa Stroppa, uno dei mezzosoprani più acclamati della sua generazione e interprete di spicco del ruolo di Rosina, rappresenta un notevole prestigio per Treviso.

La parola al regista Paolo Giani Cei

La regia, insieme alle scene, ai costumi, alle luci e alle coreografie, sono affidate a Paolo Giani Cei. Il regista ha dichiarato nelle note di regia: “Ci sentiamo così in confidenza col capolavoro comico rossiniano, che abbiamo dimenticato di cosa parla: di un barbiere. Sembra così evidente fin dal titolo, eppure raramente si vede Figaro davvero intento a svolgere il suo mestiere. Fra tutti gli infiniti mondi in cui questa esuberante vicenda è stata registicamente catapultata, è difficile cogliere il vero senso della sua professione. Questo spettacolo si propone di riscoprire un valore da porre al centro della scena: la barberia e la rasatura tradizionale”.

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