Al “Fatto” di Luigi Gandi si discute della relazione di sudditanza dell’attuale governo, e di tutti i precedenti, nei confronti degli USA, anche nell’ottica dell’invio di armi all’Ucraina.
La sudditanza verso gli americani
Luigi Gandi: “Non tutti i politici attualmente sono filoamericani e dimostrano sudditanza. Magari in cuor loro molti esponenti di Fratelli d’Italia sono contro questa politica, io ne conosco tanti.”
Maurizio Ruggiero, Presidente del Comitato Celebrazione delle “Pasque Veronesi”: “Io ne conosco uno, di cui non faccio il nome. In uno studio televisivo io dissi che non se ne poteva più, che bisognava far uscire gli americani, rimandarli a casa, almeno per non essere occupati in casa nostra. E lui mi disse, a telecamere spente che era d’ accordo con me, ma che non poteva dirlo. Era uno della Meloni.”
Luigi Gandi: “L’80% degli italiani è contro questa guerra, non solo i politici.”
Pietrangelo Pettenò, Marco Polo System: “E più passa il tempo, più sono contro. Nonostante le politiche che tutti i giorni ci propinano, nonostante tutti i partiti a favore, e nonostante le televisioni ci diano le informazioni che vogliono, gli italiani sono contro.”
La necessità di stoppare la guerra: le parole degli ospiti
Palmarino Zoccatelli, Presidente Veneto-Russia: “Voglio solo dire ai telespettatori che c’è un referendum, che si può firmare per chiedere lo stop all’invio di armi all’Ucraina. Potete andare nei vostri comuni e chiedere di firmare questo referendum. Continuare a inviare le armi in Ucraina è come buttare benzina sul fuoco. Per spegnere l’incendio bisogna scegliere la via diplomatica”
Luigi Gandi: “Facendo così la guerra finirebbe per entrambi gli schieramenti, che è la cosa più importante.”
Pietrangelo Pettenò: “Per far finire la guerra bisogna che qualcuno costringa i protagonisti di questa guerra a sedersi ad un tavolo. Ma se tu continui a dare potere alle armi e ad usarle per offendere e per difendersi non finirà mai.”
Luigi Gandi: “Recentemente il sindaco di Venezia è andato ad Odessa per la ricostruzione. Ma siamo proprio sicuri che ci sarà una ricostruzione? Perché se va avanti così ci sarà tutto il mondo da ricostruire.”
Maurizio Ruggiero: “Ma tra l’altro siamo sicuri che Odessa sarà ancora ucraina fra un anno? È sempre stata città russa, non si sa perché ora faccia parte dell’Ucraina.”
Pietrangelo Pettenò: “A Roma c’è stato anche un summit nazionale sulla ricostruzione, promosso dal governo. Per questa cosa, è chiaro che prima o poi ci sarà da parlare della ricostruzione, ma più continuiamo a distruggere, più difficile sarà ricostruire. La priorità non è pensare a ricostruire, è smetterla di buttare i miliardi per le armi”.
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