I problemi dei penitenziari
Si tratta di un numero altissimo legato al profondo disagio che si vive nei penitenziari, che ospitano 14.500 detenuti in più della loro capienza.
A questa problematica si aggiunge al fatto che questi contano, purtroppo, su un numero di agenti di polizia penitenziaria insufficiente. Ci vorrebbero, infatti, almeno 18.000 operatori in più e sei di loro dall’inizio dell’anno hanno deciso di togliersi la vita.
L’ultimo suicidio in carcere Venezia e la denuncia della UILP
L’uomo, invece, morto nella notte a Venezia, aveva 37 anni, era di San Donà di Piave ed era richiuso per motivi legati allo spaccio di stupefacenti.
Il sindacato di polizia UILP denuncia che i colleghi devono sedare risse e fermare devastazioni ed assistere impotenti a stupri. Tutto ciò, per di più, è favorito da celle affollate e dal caldo di questi giorni, che rende ancora più invivibile la quotidianità dei detenuti, aumentando stress e tensione.
La crisi penitenziaria italiana
In risposta a questa situazione critica, sono state avanzate richieste urgenti di intervento sia a livello governativo che da parte delle organizzazioni dei diritti umani. Le proposte includono l’incremento delle risorse per il personale penitenziario, il miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri e l’attuazione di programmi di supporto psicologico per detenuti e agenti.
Inoltre, viene sottolineata la necessità di riforme strutturali volte a ridurre il sovraffollamento, attraverso misure alternative alla detenzione per reati minori. La crisi nei penitenziari italiani, evidenziata dall’alto numero di suicidi, richiede interventi tempestivi e mirati per prevenire ulteriori tragedie e garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali.
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