Si è svolto tranquillamente lo show dei Maroon 5, tra un tempo e l’altro della finale del Super Bowl ad Atlanta, dove è stato arrestato il rapper 21 Savage.
I New England Patriots hanno vinto la 53/ma edizione del Super Bowl, la finale del campionato statunitense di football americano, battendo per 13 a 3 i Los Angeles Rams nella partita disputata ieri Mercedes-Benz Stadium di Atlanta, in Georgia. All’interno dell’evento sportivo più seguito dell’anno negli Stati Uniti, da tradizione c’è lo show musicale tra un tempo e l’altro che quest’anno è stato particolarmente tormentato e chiacchierato: artiste come Rihanna, Cardi B e Pink si sono rifiutate di esibirsi in solidarietà con il giocatore Colin Kaepernick, leader della protesta contro le ingiustizie razziali e la brutalità della polizia nei confronti delle persone di colore.
Inoltre, qualche giorno fa l’ex bassista dei Pink Floyd Roger Waters, aveva invitato i Maroon 5 – protagonisti insieme a Travis Scott e Big Boi – ad esprimere a loro volta solidarietà a Kaepernick con il gesto simbolo della protesta inginocchiandosi sul palco. Cosa che non hanno fatto, nell’ambito di uno spettacolo (lo potete vedere QUI) che si è svolto in tutta tranquillità, unico “oltraggio” l’esibizione del torso nudo da parte del frontman Adam Levine durante l’esecuzione di “Moves like Jagger”.
Qualche ora prima, sempre ad Atlanta, era stato arrestato 21 Savage, al secolo Shayaa Bin Abraham-Joseph, un rapper di 26 anni molto popolare negli Usa, accusato di essere di nazionalità britannica e di trovarsi illegalmente sul territorio americano dal 2005, quando entrò nel paese con un visto – della durata di un anno – che in seguito non ha più rinnovato.
«Stiamo lavorando per fare uscire il signor Abraham-Joseph dalla prigione, stiamo dialogando con le autorità per dissipare ogni malinteso», ha detto l’avvocato del rapper che, con l’album “I Am > I Was “ uscito alla fine dello scorso anno, è stato in vetta alle classifiche d’oltre Atlantico nelle prime due settimane del 2019.