Superbonus: 2 miliardi di euro di crediti bloccati nelle banche

Restano bloccati ancora diversi milioni di crediti d'imposta per poter partire e continuare i lavori edilizi avviati con il Superbonus

Torna l’appello accorato della CNA del Veneto affinché vengano sbloccati i crediti nelle banche all’indomani degli arresti e dei sequestri legati alle truffe commesse a causa delle falle nella normativa riguardante il Superbonus edilizio nel Veneto.

Superbonus

Ci sono cantieri fermi e imprese soprattutto quelle piccole, come le molte aziende associate alla CNA, che non hanno liquidità sufficiente per finanziare lavori per mesi in attesa di denaro fresco proveniente dalle banche.

Il commento del Direttore della CNA Veneto

Matteo Ribon, Direttore CNA Veneto: “La situazione dei crediti incagliati, che nel Veneto riguarda circa 2 miliardi di euro, non è ancora sbloccata. Nonostante i proclami, le numerose comunicazioni e interlocuzione fatte da parte dalla nostra confederazione, la situazione rispetto alle banche non è ancora stata definitivamente risolta. L’appello che facciamo è che ci sia un’attenzione particolare per evitare che ci sia situazioni di irregolarità e che le imprese rischino di essere in difficoltà dal punto di vista della liquidità”.

Crediti bloccati

La CNA chiede di trovare una soluzione condivisa per dare sollievo alle imprese e ai cittadini. Questi ultimi incagliati nel caos generato dal blocco della cessione dei crediti e dalle troppe modifiche della normativa relativa al Superbonus. Così da poterli mettere a riparo da truffe che oramai sono purtroppo all’ordine del giorno.

L’ultima notizia è di ieri riguardo una truffa scoperta nel 2021 nel sandonatese. Gli imprenditori hanno patteggiato e la somma di 14 milioni, che tre anni fa era stata sequestrata, in queste ore è stata definitivamente confiscata. Una vettura e alcuni computers sono stati assegnati alla Guardia di Finanza.

Matteo Ribon: “Continuano anche in questi giorni le notizie situazioni di irregolarità rispetto al Superbonus. Noi vogliamo commentare questa notizia riguardando soprattutto a quelle che sono state le imprese che non hanno lavorato in regola. Che hanno creato una concorrenza sleale rispetto a tutte le altre imprese che si trovano in difficoltà rispetto allo strumento”.

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