Sviluppi esplosione in Via Piave

I residenti di via Piave non si sono ancora ripresi dall’esplosione avvenuta la notte scorsa

Non si placa la tensione a seguito dell’esplosione, avvenuta a notte fonda il 26 settembre, che ha causato il panico nella zona, Le bande di spacciatori, che controllano il quartiere soprattutto di notte, creano già una forte tensione e ora il tentativo di estorsione ai danni di un pachistano.

Nel pomeriggio di martedì il pachistano aveva avuto un litigio con un magrebino avvenuto nel pomeriggio, l’uomo aveva mandato in frantumi la vetrina. Secondo le prime ricostruzioni il nordafricano è entrato chiedendo duemila euro, dichiarando di averli lasciati nel negozio.

Il titolare e il suo aiutante davanti alla minaccia di un coltello gli hanno consegnato gli 800 euro che avevano in cassa, ma non sono bastati.

Il proprietario del Kebab è ancora sotto choc, si trovava nel suo negozio verso l’1,30 per riparare la vetrina rotta nel pomeriggio quando è avvenuto il fatto.

L’extracomunitario è tornato la sera e ha cosparso il locale con 4 o 5 litri di benzina e i vapori hanno saturato l’aria, causando l’esplosione devastante.

A due passi c’erano le pattuglie in borghese e in divisa della polizia locale in operazioni anti prostituzione. Subito è scattato l’inseguimento, l’estorsore è stato fermato e portato in ospedale per ustioni alla testa e alle mani. L’uomo è stato poi condotto in carcere per i reati tentato omicidio, incendio e naturalmente estorsione.

Il magrebino tratta di un pusher senza fissa dimora. Il titolare del kebab ha dichiarato di essere assicurato, ma lavorare in via Piave non sarà più lo stesso.

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