Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha preso parte questa mattina all’inaugurazione del nuovo complesso alberghiero ricettivo di via Ca’ Marcello a Mestre. “Abbiamo l’ambizione di pensare che i turisti vogliano visitare anche Mestre, che vadano a scoprire l’M9, il parco di san Giuliano e di sera trascorrano il loro tempo a Forte Marghera” ha dichiarato il sindaco prima del taglio del nastro.
Il progetto
Il progetto, realizzato in 24 mesi, ha portato alla realizzazione di quattro strutture dedicate all’accoglienza di categorie diverse, da un albergo a quattro stelle all’ostello per la gioventù, per un totale di 739 camere e 1968 posti letto, di una piazza posta in posizione baricentrica rispetto agli alberghi, tre spazi commerciali, zone verdi, un’area giochi, interventi vari di ricucitura con le aree circostanti e di due parcheggi multipiano: uno pubblico, l’altro privato, per complessivi 519 posti per auto, 96 per moto, 66 stalli per bicilette. L’area interessata è di 16mila metri quadri di superficie complessiva, tra la ferrovia di Mestre, via Ca’ Marcello e il cavalcavia ferroviario.
Una soluzione al degrado
“Voglio ringraziare l’architetto Parenti, gli investitori e i costruttori per aver realizzato l’opera in tempi record in un’area che era totalmente degradata, riqualificandola – ha esordito il primo cittadino – Ci sono due modi di affrontare i problemi: il primo denunciandoli e basta; il secondo aggiungendo alla denuncia una reazione”. La scelta infatti è stata quella di trovare una soluzione. Questa operazione ha cambiato il volto di un’area che soltanto 24 mesi era rifugiato di clochard e di pusher e cosa più grave luogo di reclutamento di nuovi tossicodipendenti. Si tratta però anche di un’operazione che divide, tanto che stamane un gruppo di residenti riuniti nel comitato “Quartieri in movimento” ha manifestato contro la nuova creatura. Ritengono che si tratti di un colpo che danneggerà Mestre, Marghera ed il centro storico veneziano.
La scelta dell’albergo
Il sindaco ha poi sottolineato come in futuro sarà imprescindibile lavorare sulla prenotabilità della città che passa – ha sottolineato – “proprio da strutture come queste, in cui è possibile soggiornare per più giorni per poter vivere la città in tutte le sue dimensioni: Laguna e Terraferma. Gli alberghi sono un presidio sociale importante per un turismo buono, positivo, che lascia risorse importanti, mentre invece va scoraggiata la toccata e fuga tipica del turismo accattone, che non aiuta la persona a conoscere la realtà in cui arriva e diventa un costo sociale per la città”.