Nella notte tra il 9 ed il 10 luglio, alcuni cittadini hanno rinvenuto sulla spiaggia di Jesolo (VE) un esemplare di tartaruga marina appartenente alla specie Caretta caretta intenta a deporre uova.
I cittadini, increduli, hanno avuto la fortuna di assistere alla deposizione delle uova ed alla copertura del nido da parte della tartaruga, che ha poi ripreso il mare.
Tartaruga marina
Il Comune di Jesolo, l’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo con il supporto del CERT – Dipartimento BCA dell’Università di Padova e di altri esperti locali, nella mattina di sabato 10 di luglio hanno accertato la presenza del nido e provveduto alla sua perimetrazione di sicurezza. Per assicurare la tutela del sito di nidificazione, è stata emanata anche una Ordinanza congiunta Guardia Costiera-Comune.
La deposizione avviene di regola in ore notturne. Ogni nido contiene in media un centinaio di uova (oltre 80 nel nostro caso, dalle dimensioni di una pallina da ping-pong), deposte in una buca scavata nella sabbia e lì lasciate dalla femmina, dopo essere state accuratamente ricoperte. Il calore della sabbia consente l’incubazione delle uova.
Le uova
La durata del periodo varia, quindi, in relazione all’andamento termico stagionale ed alle caratteristiche della sabbia, oscillando tra i 45 e i 70 giorni. La temperatura della sabbia determina anche il sesso delle piccole tartarughe: al di sopra di un valore soglia di circa 29° C nasceranno femmine, al di sotto, maschi.
Dopo un’attenta valutazione delle opzioni possibili in termini di conservazione e di logistica, in costante contatto con esperti di nidi di tartarughe di Legambiente, si è convenuto di provvedere ad un’ulteriore messa in sicurezza per proteggere il sito di nidificazione.
La nidificazione della tartaruga marina sul litorale Veneto è un evento più unico che raro, nonostante la presenza di questi animali sia da ritenersi regolare nel Nord Adriatico.
Il nido
La Regione Veneto ha, infatti, istituito nel 2020 un sito Natura 2000 nelle acque antistanti il Delta del Po proprio a favore della tutela della specie Caretta caretta ed anche Tursiops truncatus. Il nido sarà monitorato da personale scientifico e da volontari, in collaborazione con le istituzioni e gli Enti Locali.
Guardia costiera
Il Comandante della Guardia Costiera, Tenente di Vascello (CP) Francesco Sangermano, ringrazia il cittadino che, con la sua segnalazione, ha permesso di individuare e tutelare il sito di nidificazione e ricorda che è necessario che tutti collaborino alla tutela del sito.
Confidiamo nella sensibilità e nel sostegno dei cittadini che frequentano le spiagge di giorno e di notte, per garantire la salvaguardia del nido fino alla schiusa, che concluderà l’estate jesolana nel miglior modo possibile.
Nel ribadire che è vietato accedere all’interno dell’area recintata (interdetta, per l’appunto, dall’Ordinanza congiunta), si coglie l’occasione per raccomandare la massima attenzione da parte dei cittadini per segnalare un possibile ritorno dello stesso esemplare sullo stesso litorale, come spesso accade, per un eventuale completamento della nidificazione, o di altre tartarughe lungo il litorale Veneto, mantenendosi a distanza senza interagire o arrecare disturbo durante questo delicato evento.
L’intervento dei militari della Guardia Costiera di Jesolo si inserisce nella più ampia funzione del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera di salvaguardia dell’ambiente marino e della fauna che lo stesso ospita (Direttiva 92/43/CEE – Habitat) e, in particolare, di animali appartenenti a specie protette come le tartarughe marine e cetacei che, soprattutto a causa dell’interazione con l’uomo, rischiano di subire una drastica diminuzione nei nostri mari.