Cronaca

Mestre: tenta di rubare la cassa dalla “Casa del Dolce”, arrestato

Recuperata la cassa con il denaro, il ladro è stato condotto in caserma e, al termine degli accertamenti, tratto in arresto per furto aggravato

Continua incessante l’opera di contrasto all’illegalità dei Carabinieri della Compagnia di Mestre,  con la vigilanza ed il monitoraggio delle zone abitate e delle aree industriali-commerciali. Aumenta così la prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, posta in essere su tutta la giurisdizione attraverso un rafforzamento e concentrazione delle pattuglie in uniforme ed in abiti borghesi, coordinate per zone e fasce orarie maggiormente sensibili.

Nella mattinata di ieri, però, la prevenzione è stata assicurata da una presenza “mista” e per certi versi irrituale, sicuramente singolare.

Furto alla “Casa del Dolce” di Mestre

Il soggetto decide di entrare alla pasticceria di via Circonvallazione incrocio via Miranese forzando così la saracinesca. Il negozio è posto a qualche centinaia di metri dalla Caserma dei Carabinieri di Mestre. L’uomo si è appropriato del registratore di cassa, approfittando di un momento di distrazione del gestore, e guadagnando poi velocemente l’uscita.

Casualità ha voluto che in quel momento sul marciapiede transitasse proprio un Carabiniere, in quel momento diretto in centro per un impegno personale, di stanza alla caserma di via Miranese, che capendo bene la situazione, e pur libero dal servizio ed in abiti “civili”, si pone all’inseguimento del ladro e con il cellulare avverte la Centrale Operativa del Comando.

I Carabinieri

Pochi minuti e in zona arrivano subito le due pattuglie della S.I.O. (Squadre di Intervento Operativo) del 4° Btg “Veneto” che sono proprio impiegate assiduamente nel “Quartiere Piave” a scopo preventivo. Per il fuggitivo non c’è scampo.

L’arresto

Recuperata anche la cassa con il denaro, il soggetto è stato quindi condotto in caserma. Al termine degli accertamenti, tratto in arresto per furto aggravato e sottoposto a provvedimento cautelare in attesa della celebrazione del processo per “direttissima”. Si è concluso con l’applicazione del Divieto di Dimora nella città Metropolitana di Venezia.

L’intervento è sintomatico sia della bontà dei servizi di controllo nella zona, che spesso assurge alla cronaca criminale, che dell’efficacia del coordinamento di diverse unità poste in campo.

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