Il termine “bacaro” tanto usato da noi veneziani, è ora inserito nel vocabolario di lingua italiana Zingarelli
Sarà che una volta nella vita tutti passano per Venezia e se ne innamorano. Sarà che oramai è un format “da esportazione”. Fatto sta che il termine “bacaro”, con cui si intendono i tradizionali locali del centro storico lagunare, è stato accolto nel vocabolario della lingua italiana “Zingarelli”, edito da Zanichelli.
Quest’anno si festeggiano i suoi cento anni di storia. Il “bacaro” veneziano ne è l’ultimo esempio. Ma nel corso degli anni erano già entrate nel vocabolario della lingua italiana, tra le altre, “ciacolare”, chiacchierare, ciarlare; “pearà”, salsa tipica della cucina veneta, a base di pane raffermo grattugiato e midollo di bue; “tocio”, intingolo, sugo, e “schei”, quattrini.