Un team di sei persone si trova in una cupola, su un vulcano delle Hawaii, per studiare le reazioni dell’organismo umano nel caso di un viaggio su Marte.
Sei ricercatori sono entrati in una cupola alle pendici del vulcano Mauna Loa, nell’arcipelago del l’Oceano Pacifico, dove resteranno in isolamento completo per otto mesi, per simulare un’esplorazione spaziale di lungo raggio. Gli scienziati potranno lasciare il luogo dell’esperimento solo indossando tute spaziali e comunicheranno con il coordinamento missione (e la famiglia) con un ritardo di 20 minuti, come avverrebbe in una vera trasmissione interplanetaria tra Marte e la Terra.
Le condizioni ambientali, anche se insolite, non sono estreme: il test, più che mettere alla prova la tenuta fisica, intende osservare l’impatto psicologico di una convivenza forzata e prolungata lontano da casa. Per questo motivo, gli scienziati saranno monitorati con un dispositivo indossabile, da portare appeso al collo, che misurerà umore e grado di sintonia con gli altri membri dell’equipaggio.
Ma non staranno con le mani in mano, come al Grande Fratello televisivo: lavoreranno, infatti, a otto distinti studi scientifici, a cui se ne potrebbero aggiungere altri tre in corso d’opera. La routine quotidiana sarà scandita dalla preparazione in autonomia del cibo a lunga conservazione consegnato all’inizio dell’isolamento.
L’unico strappo alla simulazione prevede la consegna di occasionali rifornimenti alimentari, una situazione impossibile su un altro pianeta, ma per rispettare l’isolamento sarà un robot, non un altro essere umano, a portare le provviste.
I componenti del gruppo (composto da due donne e quattro uomini: Ansley Barnard, Laura Lark, Samuel Payler, Joshua Ehrlich, Brian Ramos e il capo-missione James Bevington) dovranno compiere esercizi fisici e condurre ricerche simili a quelle che verrebbero effettuate su Marte, tra cui mappatura del territorio circostante e analisi geologiche.
La tabella di marcia della Nasa prevede di inviare i primi uomini sul pianeta rosso negli anni ’30 del 2000.