Le aziende dicono di essere costrette a pagare energia e materie prime a prezzi altissimi, questo riduce le possibilità di fare aumenti salariali. La media dell’incremento di produttività dal 1995 ad oggi in Italia è stata attorno al 10%, in Germania oltre il 40%. Quindi gli imprenditori dicono che in Italia c’è un basso livello di produttività. Un terzo problema riguarda gli appalti e quindi i subappalti, le cooperative e quant’altro che alimentano il non voler incrementare gli stipendi. Tiziana Basso, segretaria CGIL Veneto, ci parla dei costi energetici e delle materie prime. GUARDA ANCHE: I giovani e il mondo del lavoro in Veneto: parla Tiziana Basso
Tiziana Basso, segretaria CGIL Regione Veneto
“Sui costi energetici c’è stata anche, dal mio punto di vista, una speculazione. Perchè comunque gli aumenti sono partiti prima del tema della guerra in Ucraina, dell’invasione della Russia in Ucraina. Quindi c’è anche un aspetto speculativo. Su questo ci sono stati degli extra-profitti su cui noi chiediamo che venga effettuata la tassazione. Però è un tema vero. Non c’è solo un aumento delle materie prime, ma una difficoltà di reperirle quindi una volubilità”.
“Questo pone dei temi. Uno è l’efficientemente energetico. Noi possiamo chiedere un aumento dei costi dell’energia però questo tema si pone. Abbiamo avuto delle esperienze molto positive in alcune aziende di efficientemente energetico, perciò loro hanno retto meglio questo momento. Però è ancora troppo limitato. Si possono fare ancora molte cose rispetto alla modalità di produrre e anche rispetto alle fonti. Noi abbiamo dei capannoni coperti di pannelli, molti altri no”.
Però questo percorso richiede del tempo. Nell’immediato questo incide anche nelle disponibilità economiche degli imprenditori verso i lavoratori o no?
“Sicuramente può incidere. Però dobbiamo vedere che cosa è successo prima. Non possiamo dire – quest’anno spendo di più – perchè negli anni in cui ci sono stati profitti importanti non abbiamo avuto distribuzioni salariali di chissà che tipo. Quindi noi dobbiamo ragionare con le imprese rispetto alla prospettiva e anche a qualche sforzo che devono fare. Perchè questo è un tema su cui ci si deve impegnare tutti.
Credo però che delle cose si possano fare anche in tempi abbastanza brevi, rispetto all’efficientemente. Ci sono molte risorse che arriveranno. C’è il PNRR, ma ci sono anche i Fondi Europei Regionali. Su questo si interviene anche sulle piccole e medie imprese. Perchè noi abbiamo il problema della grande impresa, che magari fa il percorso, ma di tutta la sua filiera che non deve essere lasciata indietro”.