Tiziana Ferrario: il libro “Uomini” presentato da Zanferrari

La giornalista e scrittrice Tiziana Ferrario presenta nel libro "Uomini", le varie tipologie di maschilisti come l'asintomatico e il silente.

La critica letteraria Sara Zanferrari presenta il libro di Tiziana Ferrario, “Uomini, è ora di giocare senza falli!”

Tiziana Ferrario, “Uomini è ora di giocare senza falli!”

Giornalista e conduttrice, Tiziana Ferrario è uno fra i volti più noti e amati della Rai.

Classe 1957, è nata a Milano e sin da giovanissima ha iniziato ad appassionarsi di giornalismo. Grazie al suo talento è entrata nello staff del Tg1, conducendo il telegiornale e creando il segmento intitolato Tg Ragazzi, dedicato agli adolescenti.

Nel corso della sua carriera ha rivestito spesso il ruolo di inviata e si è occupata di politica estera, raccontando eventi importanti come l’11 settembre e le crisi in Medio Oriente. Non solo giornalismo, è anche una scrittrice molto apprezzata.

Ecco le sue parole riguardo il libro “Uomini”: «Il maschilismo è ovunque, in famiglia e nel mondo del lavoro. Attraversa il nostro paese e si manifesta in tanti modi. L’ho raccontato nel mio nuovo libro dove ho voluto dare voce però a uomini che non sono maschilisti. Uomini nuovi con i quali le donne possono fare un’alleanza per migliorare la nostra società e farla diventare più equa».

Le parole di Sara Zanferrari

“Tiziana Ferrario a causa di questo libro è stata attaccata nei social. Gli uomini hanno paura di perdere delle caratteristiche di predominanza a cui sono abituati da millenni. Inoltre c’è anche una caratteristica sessuale, si sentono evirati.

L’autrice ha intervistato uomini che non hanno aderito a questo modello di machismo, come Matteo Bussola Federico Taddia e Roberto Vecchioni.

Questo libro è nato anche dall’orgoglio femminile nato in America ad opera di tante professioniste. Lei che è una giornalista d’inchiesta abbastanza conosciuta ha voluto affrontare questa tema con un po’ di leggerezza.

Nel libro c’è il maschilista inconsapevole definito come maschilista asintomatico, lo è ma non sa di esserlo. Poi c’è il maschilista silente, quello che fa finta di niente, il maschilista infastidito ed infine l’indifferente.”

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