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Tiziano Barone: crescita settori e mercato del lavoro

Tiziano Barone spiega la correlazione tra la crescita di alcuni settori con i movimenti sul mercato del lavoro tra domanda e offerta

Il conduttore Alfredo Aiello presenta la puntata illustrando una slide contenente dati sulla congiuntura e chiede a Tiziano Barone come si correla questo dato della crescita di alcuni settori con i movimenti sul mercato del lavoro tra domanda e offerta.

Tiziano Barone, Direttore Veneto Lavoro

“Noi vediamo una crescita del personale specializzato, in particolare nella manifattura e nell’attività produttiva, questo è avvenuto sia per la ragione legata all’automazione, quindi 4.0, sia per la crescita di mercato. Ci sono settori che sono un po’ meno in crescita, però, tendenzialmente, nelle attività produttive tutti i settori stanno tirando: soprattutto sulle alte qualifiche.

Il Mercato del lavoro

Il conduttore interviene e fa una considerazione. Tenendo presente le parole del Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, il quale dice che non può esserci sviluppo se non si sviluppa l’industria e la manifattura; come incidono i dati appena visti sullo sviluppo di chi produce cose materiali nel Veneto? Chiede all’ospite se, secondo lui,  ci sia una tendenza allo sviluppo significativa, moderata o bassa

“Allora io direi, guardando lo sviluppo dal punto di vista del mercato del lavoro, quindi delle dinamiche del mercato del lavoro, faccio una prima considerazione: quando si dice negativamente della presenza di tanti contratti a tempo determinato, si rischia di fare una valutazione un po’ marginale.

Nel senso che: è vero che l’80 % dei nuovi contratti di lavoro sono a tempo determinato; ma questo 80 % per la metà, quindi 40 % dei contratti nuovi di lavoro, hanno a che fare con il lavoro stagionale.

Di conseguenza, la nostra regione è una regione che è caratterizzata, in modo importante, dal lavoro stagionale. L’altro pezzo invece, l’altra metà, è legata allo sviluppo, alla congiuntura. Teniamo conto che, dal punto di vista della stabilizzazione, nel giro di 1/2/3 anni, i contratti a tempo determinato, in particolare nell’ambito dell’industria, si stabilizzano e diventano a tempo indeterminato.

Complessivamente, fatto 100 i contratti di lavoro nella nostra regione:

  • 80% sono a tempo indeterminato
  • 20% sono a tempo determinato

Dal punto di vista dello stock dei lavoratori. Questo è importante, perchè; un conto sono i flussi, un conto è guardare complessivamente lo stock. Da questo punto di vista, noi abbiamo rilevato, lo vedremo poi, una forte polarizzazione nell’accesso al mercato del lavoro: tra basse e alte qualifiche. Le alte qualifiche sono molto correlate alle attività industriali” ha concluso Tiziano Barone.

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