Trasporti- De Berti “Progettare non significa ignorare e trascurare i problemi di oggi”
“Non credo che una buona idea e una prospettiva di sviluppo, ancorché tutta da verificare, debbano essere censurate perché ci sono – e certamente vi sono – altri problemi e altre criticità cui si sta lavorando”.
Lo afferma l’assessore regionale ai trasporti, Elisa De Berti, in riferimento alle valutazioni di Ilario Simonaggio della CGIL sull’accordo tra Veneto e Alto Adige per la progettazione esecutiva della nuova ferrovia delle Dolomiti che collegherà il Cadore con la Val Pusteria.
“Coltivare nuovi scenari trasportistici non significa trascurare la cura delle criticità del complessivo sistema ferroviario regionale – prosegue l’assessore –. È però necessario uscire subito delle generiche e ritrite accuse sulle consulenze e sullo spreco di denaro pubblico. Il qualunquismo delle osservazioni critiche rivolte alla Regione sta, anche, nel mettere sullo stesso piano un’azione che ha scopo programmatorio, che si sviluppa in un tempo limitato e che richiede un onere finanziario modesto, con interventi complessi, strutturali, molto onerosi, in capo anche ad altri soggetti”.
“L’intento di descrivere un bilancio di inerzia e di iniziative mal riuscite nel settore ferroviario – evidenzia De Berti – cozza con le azioni e le attività che la Regione ha svolto e ha in corso; attività che non si programmano, né si finanziano, né si realizzano in un periodo di qualche mese, ma che bisogna coltivare e perseguire nel tempo, con assiduità. Ma nel merito e per sommi capi, vale la pena precisare alcuni temi grossolanamente richiamati nella nota dell’esponente della CGIL”.
Queste le precisazioni dell’assessore, per punti:
“Perplessità ‘preliminari’ sul progetto della Ferrovia delle Dolomiti, sul suo tracciato, la stima degli impatti economici e la tipologia dell’esercizio: va detto che si tratta, evidentemente, di questioni tecniche a cui dovrà rispondere lo studio di fattibilità progettuale che viene attivato proprio con il citato protocollo d’intesa tra Veneto e Bolzano. Lasciamo lavorare i tecnici e i buoni consulenti”.
“Biglietto Unico Regionale: è una questione particolarmente significativa per comprendere la svolta che questa Amministrazione ha intrapreso al fine di concentrare la massima attenzione sui temi del trasporto pubblico locale. Lo scorso 7 aprile, con Dgr n. 457, è stato portato a compimento un percorso di investimenti per l’acquisto degli apparati di vidimazione dei titoli di viaggio e di aggiornamento delle tecnologie avviato da tempo: la Regione ha investito a favore delle Aziende di Trasporto su gomma oltre 14 milioni di euro (periodo 2007-2015), completando la dotazione hardware dei bus ed uniformando quella dei software agli standard tecnici del progetto del Biglietto Unico definiti con Dgr 225 del 23 luglio 2004. Solo quest’anno sono stati ripartiti a favore delle Aziende del TPL di Belluno e Rovigo (le ultime due Aziende non ancora dotate degli apparati) 3,2 milioni di euro. Create le condizioni tecnologiche ora la Regione sta seguendo la road map per arrivare al Biglietto Unico del Trasporto Regionale individuata dal Presidente lo scorso 26 maggio. In questi mesi si sono concluse le procedure per l’identificazione della SAM Master regionale, il codice informatico che consente la produzione delle schede che permetteranno ai sistemi di vidimazione di tutte le Aziende regionali di ospitare il Biglietto Unico. Sono stati quindi identificati i “titoli di viaggio pilota”, cioè quelli che possono già oggi “girare” in tutte le Aziende, Aziende che, come detto, negli anni si sono già integrate sotto il profilo hardware. Inoltre proprio in questi giorni è iniziata la fase centrale del lavoro con l’avvio della gara per arrivare al modello della “Tariffa Unica Regionale”. L’obiettivo è arrivare ad un modello di sistema tariffario integrato che semplificherà l’attuale selva delle tariffe, faciliterà la vita degli utenti, consentirà di conseguenza la massima adattabilità e funzionalità del Biglietto Unico su card, le cui specifiche abbiamo già determinato. Ma andando anche oltre, stiamo pensando alle opportunità offerte dalla “rete” e dall’utilizzazione che ormai praticamente tutti gli utenti fanno di smartphone e tablet”.
“Nelle modifiche intervenute nei collegamenti con il bellunese, la rottura di carico a Conegliano ha dato stabilità al servizio, ridotto drasticamente i ritardi e trovato positive ricadute in termini di utenza che, come evidenziano i risultati, è aumentata. Va poi aggiunto che sarà prossimamente introdotto stabilmente il servizio festivo diretto VE-Calalzo. Sul lato BL-PD, c’è stato confronto con enti ed utenti: la proposta di rottura di carico a Montebelluna è finalizzata ad una razionale gestione del servizio e dei materiali; i disagi, così come i maggiori tempi di percorrenza ci sembrano modesti: comunque verificheremo con l’esercizio e si sta lavorando per superare anche tali disagi; nei documenti programmatori, condivisi anche con RFI, viene individuata la priorità della elettrificazione della Castelfranco – Montebelluna, della Conegliano- Vittorio Veneto e della Camposampiero – Cittadella – Bassano. Vengono comunque garantite due coppie di collegamento diretto BL-PD; vengono create nuove relazioni tra BL e TV. In merito all’integrazione dei biglietti del TPL nel bellunese, va chiarito che, contrariamente a quanto detto, sta procedendo un percorso di integrazione del servizio che coinvolte Trenitalia e Dolomitibus.
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