Intervento repressivo da parte dei Carabinieri della Compagnia di Venezia Mestre, i cui militari hanno tratto in arresto due giovani – di nazionalità ungherese – responsabili del grave reato di rapina perpetrato nella ben nota zona di Via Piave. Questa, insomma, l’ennesima risposta dell’Arma agli allarmi sul “degrado” e sulla percezione d’insicurezza in città.
L’episodio in piena notte, quando la Centrale Operativa dei Carabinieri che gestisce le chiamate d’emergenza al 112 riceve una richiesta di aiuto per una rapina in atto. L’autoradio è sul posto in pochi minuti e qui trova il richiedente, un uomo pakistano, e due ragazze ungheresi, di cui una in evidente stato di gravidanza in corso.
La dinamica è particolare: l’uomo, smontato dal turno di lavoro, ha appena prelevato dal distributore automatico l’ennesimo pacchetto di sigarette, riponendo il resto delle banconote nella tasca anteriore dei pantaloni.
Una delle due ragazze lo avvicina ed inizia a fargli esplicite avances, palpeggiandolo e proponendo una prestazione sessuale a pagamento. L’uomo rifiuta, ma la ragazza insiste e questa volta punta diretta alle banconote all’interno della tasca, appropriandosene.
Alla reazione dell’uomo che pretende la restituzione, segue una zuffa alla quale partecipa – oltre che i contendenti – anche una terza ragazza – evidentemente in combutta con le due – che aggredisce il malcapitato addirittura brandendo un lungo coltello, sferrando pericolosi fendenti che solo per fortuna non colgono nel segno.
In quel momento arriva l’autoradio e la ragazza armata si da a precipitosa fuga, mentre le due rapinatrici rimangono sul posto, convinte forse che la semplice e ormai tardiva restituzione del maltolto possa scagionarle in pieno.
I militari, grazie alla incontrovertibile descrizione dei fatti fornita dall’aggredito, arrestano seduta stante le due donne per rapina in concorso e, su ordine del Magistrato, le traducono presso il carcere femminile della Giudecca. I servizi di prevenzione continueranno nei prossimi giorni per contrastare ogni manifestazione di criminalità, in difesa della proprietà privata e della normale convivenza civile.