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Treviso, Coldiretti a Bruxelles contro le multinazionali

Il Presidente Coldiretti critica le multinazionali e Bruxelles per regolamenti che danneggiano l'agricoltura italiana, enfatizzando la necessità di reciprocità e controlli più rigidi

Riflettori puntati su quello che mangiamo e beviamo al Teatro del Monaco di Treviso, dove si è tenuta oggi l’assemblea regionale della Coldiretti. Nel mirino del Presidente nazionale dell’Associazione ci sono le multinazionali e Bruxelles. Questa dopo una stagione di forti tensioni sociali tra gli agricoltori dell’Unione Europea, diventata sorvegliata speciale.

Multinazionali e Bruxelles nel mirino della Coldiretti

Le parole del Presidente Coldiretti Ettore Prandini: “Le riforme di alcuni regolamenti comunitari, pensiamo in modo particolare al codice doganale che dà la possibilità a prodotti che vengono importati in Italia, che italiani non sono, di diventare agroalimentare italiano. In quanto l’ultima fase di trasformazione viene fatta nel nostro Paese. Per noi italiano è quello che proviene dall’agricoltura italiana e nient’altro.”

“Oltre a questo c’è anche tutto il tema per quanto riguarda la reciprocità. Le regole imposte alle imprese agricole italiane devono valere anche rispetto a tutto ciò che noi andiamo a importare. E noi riteniamo che l’Europa sotto questo punto di vista non può essere più il luogo in cui queste cose vengono assecondate a favore di poche multinazionali che cercano sempre di più di globalizzare quello che è il sistema produttivo dell’agroalimentare.”

Reciprocità e controlli sui prodotti agroalimentari importati

Sulla stessa lunghezza d’onda Luigi Scordamaglia, A.D. Filiera Italiana, attacca i porti europei e in particolare Rotterdam. Qui confluiscono Cargo con carni, cereali e ortofrutta prodotti con sostanze vietate. Ma c’è da rimboccarsi le maniche anche per proteggere il mercato interno dallo tsunami delle multinazionali.

Scordamaglia: “Noi abbiamo due fronti aperti da cui difenderci. Il primo è un fronte esterno verso tutto quello che viene importato nel nostro Paese, sul nostro mercato. Il secondo è il fronte interno, ancora più pericoloso. Per quanto riguarda il fronte esterno noi abbiamo chiesto un’intensificazione dei controlli. Abbiamo chiesto anche che i porti europei, a differenza dei soli porti italiani facciano controlli. Altrimenti lasciamo aperte delle maglie larghissime, tipo il porto di Rotterdam da cui poi le peggiori schifezze arrivano sul mercato italiano.”

“Ma il fronte interno è altrettanto importante. Abbiamo un conflitto molto serio di un sistema di dittatura alimentare contro la democrazia alimentare. La dittatura alimentare, cioè chi vorrebbe imporre, come le multinazionali globali, del cibo ultra processato, omologante, che distrugga le discontinuità. La democrazia alimentare è quella che sosteniamo, rispetto di una rete di piccole medie imprese e soprattutto distintività delle nostre eccellenze. Su questo non stiamo facendo sconti a nessuno.”

Villaggio Coldiretti

E infine un pensiero a Venezia, dove si terrà il Villaggio Coldiretti dal 28 al 30 giugno lungo Riva degli Schiavoni. Evento che ha suscitato polemiche tra i residenti per i disagi registrati durante l’allestimento.

Parla il Presidente Coldiretti: “Venezia è una città straordinaria. Sicuramente andremo, purtroppo ad arrecare anche qualche piccolo disturbo alla popolazione e alla cittadinanza.  Permettetemelo: colgo questa occasione sin da oggi nel chiedere scusa ai cittadini di Venezia. Ma siamo sicuri, come già avvenuto in tutte le altre città, che poi quando vedranno la bellezza del villaggio e quello che andremo a offrire ai tanti cittadini che ci verranno a visitare, anche loro ne saranno orgogliosi.”

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