E’ scattata la confisca e potrebbero finire all’asta i beni del valore di due milioni di euro del re degli zingari Adriano Hudorovich e i suoi familiari
«Le ville, tra le quali quella di Paese, i terreni, sparsi in vari comuni, e i conti correnti postali di Adriano e di alcuni dei suoi familiari, tra cui il figlio Devid, devono essere confiscati». Con queste parole i giudici hanno sposato le argomentazioni del PM Mara De Donà e della Finanza. Hanno applicato così una legge solitamente usata per smantellare i clan mafiosi. Dispone prima il sequestro cautelativo e poi la confisca di beni ritenuti provento di attività illecite come furti, rapine, truffe ed estorsioni.
Secondo gli inquirenti la famiglia avrebbe tenuto un tenore di vita troppo elevato viste le entrate dichiarate. I nomadi hanno replicato che quei beni appartengono alla famiglia da sempre. Quest’argomentazione permise di far revocare il primo sequestro disposto dal procuratore Antonio Fojadelli. Ora si dovrà attendere la decisione della corte d’appello che potrebbe destinare tutto all’asta.