Nel mondo lo chiamano poliziesco, soltanto in Italia è noto come il genere giallo della celebre collana Mondadori pubblicata dal 1929. Da allora i romanzi del mistero hanno spopolato nel nostro paese, ma sono sempre stati considerati una sottospecie letteraria fino ad oggi. Grazie al Treviso Giallo, Festival letterario in corso nel capoluogo della marca fino a 4 ottobre il genere ha preso spessore perchè durante la maratona di convegni e dibattiti c’è un comitato scientifico che si preoccupa di dare un taglio accademico al tipo di lettura, con l’aiuto di criminologi magistrati e psichiatri.
Il giallo
Il giallo e il noir in questi giorni viene analizzato in tutte le forme in cui viene raccontato, ossia in forma cartacea, cinematografica e di fumetto. Tanto che nel museo Bailo di Treviso è stata ospitata anche la mostra dedicata a Diabolik, in vista dell’uscita prevista in dicembre del film del film dei Manetti Bros, dedicato al celebre personaggio che sarà interpretato da Luca Marinelli ( Coppa Volpi al Festival del Cinema di Venezia 2019).
Dai pannelli esposti è possibile apprendere l’evoluzione di Diabolik, uscito dal genio delle sorelle Giussani, da re del terrore nel 1962 fino all’irresistibile ladro gentiluomo diventato negli anni meno vendicativo e crudele, ma sempre più furbo dei suoi avversari soprattutto dell’ispettore Ginko.
Diabolik
Diabolik cambia atteggiamento anche nei confronti della sua donna, in coincidenza con il femminismo, da autoritario e padrone ad accondiscendente e tollerante, ma rimane il capostipite del fumetto nero italiano che continua ad intrigare un vasto pubblico assieme alla sua affascinante Eva Kant.
Treviso Giallo
Il festival, giunto quest’anno alla seconda edizione è stato organizzato in collaborazione con il comune di Treviso e l’università Ca’ Foscari di venezia e quest’anno è stato coinvolto l’ordine dei giornalisti, perchè il giornalismo deve molto al giallo e viceversa.
Lo scopo del Festival oltre che di rivalutare il genere giallo è di spiegare che spesso parlando di delitti e di indagini si finisce per analizzare la società contemporanea attingendo al giornalismo d’inchiesta senza fare riferimento a persone e fatti realmente accaduti e rischiare una denuncia per diffamazione
