L’evasione fiscale nei voli aerotaxi
Tali controlli hanno riguardato 395 voli aerotaxi operati da 91 società straniere, principalmente europee, ma anche provenienti da Albania, Canada, paesi dell’Est europeo, Stati Uniti e Svizzera. L’indagine ha messo in luce i “passeggeri fantasma” attraverso un confronto tra le dichiarazioni depositate dai vettori e i versamenti effettuati all’erario.
Le compagnie aeree coinvolte nell’evasione fiscale avevano offerto prezzi competitivi ad imprenditori e turisti, garantendo loro maggiore comfort e tempi ridotti agli imbarchi. Tuttavia, ora dovranno pagare una sanzione pari al 30% delle somme evase, oltre alla restituzione delle stesse. Questo fenomeno ha registrato un aumento significativo rispetto al passato. Dal 2017 al 2022, infatti, sono stati scoperti 2.446 passeggeri fantasma, con una media annuale di 500, distribuiti su 718 voli aerotaxi.
Maggiori controlli e sanzioni
La Guardia di Finanza ha intensificato i controlli sugli aerotaxi. Ha, infatti, individuato un numero sempre maggiore di passeggeri e di compagnie aeree che cercano di eludere il pagamento delle imposte. La loro azione ha l’obiettivo di contrastare queste pratiche illegali e garantire una concorrenza leale tra le compagnie aeree.
L’evasione fiscale nel settore dell’aviazione privata rappresenta una sfida complessa, ma i risultati dei controlli dimostrano l’efficacia delle misure adottate per identificare e punire i trasgressori. La Guardia di Finanza continuerà a monitorare attentamente il settore per prevenire ulteriori casi di evasione, proteggendo così gli interessi fiscali dello Stato e promuovendo una maggiore trasparenza nel trasporto aereo.
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