Un morto accoltellato nella notte in uno scontro tra bande dell’est per un debito di 500€. E’ la notizia agghiacciante con cui si è svegliata Treviso stamane.
Le dinamiche dell’accaduto
Un fatto di sangue inedito per una tranquilla città di provincia come il capoluogo della marca. Anche perchè, secondo gli investigatori sembra non legato ad un raptus, ma ad un’azione premeditata e perchè avvenuta nelle vicinanze delle fiere di San Luca, un appuntamento autunnale legato alla tradizione che attira famiglie e ragazzi.
Secondo alcuni testimoni prima dello scontro sarebbe giunto sul posto un furgone da dove è sceso un gruppo di persone. Di certo c’era un coltello da sub che ha colpito un 45enne kosovaro e altre tre persone sono rimaste ferite gravemente e ora sono ricoverate all’ospedale Ca’ Foncello. Due sono state ricoverate nell’ospedale di Oderzo e un’altra è stata portata in questura. Tutti gli altri sarebbero fuggiti lungo il Sile.
Ad un regolamento di conti farebbe pensare il ritrovamento di un tirapugni dietro un muretto e di una mazza abbandonata per terra. Uno dei fermati, di 32 anni, risulterebbe già inquisito per un incidente stradale che causò la morte di un trevigiano. Gli investigatori sono propensi ad ipotizzare ad uno scontro tra bande rivali, composte da etnie provenienti da diverse zone dell’area balcanica.
La preoccupazione delle autorità per Treviso
Il sindaco della città Mario Conte ha chiesto un vertice urgente con prefetto e questore. Sulla vicenda è intervenuto anche Luca Zaia, che ha parlato di un brutto segnale e di temere che si tratti della punta di un iceberg.