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Trivellazioni in Adriatico: cresce la paura

Se sul fronte della siccità la regione Veneto non sta perdendo tempo, nel Polesine c'è invece il timore che sulle trivellazioni al largo del delta del Po, l'ente regionale non faccia abbastanza e per questo c'è stato un botta e risposta tra regione e PD

“Non c’è nessun dietrofront riguardo le trivellazioni nell’adriatico di fronte al Polesine”. Luca Zaia ha deciso di rispondere oggi con un comunicato al segretario del PD di Rovigo, Angelo Zanellato, che ha espresso la paura di tutto il mondo politico istituzionale della sua provincia su fenomeni in evidenza che potrebbero riprendere sul delta del Po, nel caso ricominci l’attività estrattiva in zona.

Le trivellazioni

Zaia ha ricordato che all’indomani dell’approvazione del decreto “Aiuti quater” che deroga il divieto di trivellare, ha ottenuto la Costituzione di un tavolo tecnico idrocarburi a livello governativo che si è riunito il 13 febbraio e l’11 aprile.

Sono stati individuati 7 esperti a livello internazionale nell’università di Padova e Venezia, dello IUAV, del CNR e con inoltre un professore dell’università di Firenze per definire il crono programma di studio.

Istituzione del MASE

Il MASE, così è stato chiamato il tavolo tecnico idrocarburi, comprende il ministero dell’ambiente e l’istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e la regione Emilia-Romagna.

In generale, ha il compito di approfondire tutte le problematiche segnalate dalle comunità locali, con particolare riferimento al rischio subsidenza e alla verifica di tutte le adeguate garanzie tecnico-scientifiche a tutela dell’ambiente e delle attività economiche e sociali.

Basterà per tranquillizzare Rovigo?

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