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Tumore alla prostata: i consigli dell’urologo

Novembre mese della prevenzione delle malattie urologiche, la casa di cura di Monastier si tinge di azzurro. 1 uomo su 9 si può ammalare di cancro alla prostata (tumore più frequente nel maschio 19%). Stessa incidenza che ha il tumore alla mammella nella donna.

L’andamento del tumore della prostata è il primo tumore per i sesso maschile. Non è il primo tumore per quanto riguarda la mortalità, in cui è terzo.

Tumore alla prostata

Questo è legato al fatto che in questi anni si è proceduto a degli scribing opportunisti che, con l’esecuzione del PSE della visita urologica, sono stati scoperti tumori che se non scoperti andavano in evoluzione, quindi in metastasi. Quindi, annualmente e a partire dai 50 anni d’età, se non c’è familiarità, ma se c’è familiarità, anche a 45 anni già una visita urologica va fatta.

Le tecnologie

Nel reparto di urologia di Monastier si tratta tutta la patologia urologica ma con una particolarità. Si cerca di effettuare interventi meno invasivi. Questo vuol dire tecnologie all’avanguardia, che servono ad evitare grandi incisioni addominali. Sono interventi per via endoscopica e robot-assistita.

Per quanto riguarda la prostata, la patologia benigna la si tratta mediante enucleazione laser dell’adenoma prostatico, che è la parte che ostruisce il passaggio dell’urina. La patologia maligna invece avviene anche con l’utilizzo del robot Da Vinci. E’ da più di due anni ormai che nella clinica viene usano questo robot e si è notato che le complicanze post-operatorie, come l’incontinenza e il deficit dell’erezione, sono diminuite.

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