Stanno Facendo un 48

Marco Vidal: tutta Venezia unita per un futuro prospero

Marco Vidal spiega le sue speranze e prospettive per la Venezia del futuro a Stanno Facendo un 48: preoccupante l'individualismo dell'Italia

Patrizio Baroni conduce una nuova puntata di: Stanno Facendo un 48. In questa puntata, si parlerà di un tema molto caro a Venezia: i lavori artigiani storicamente legati alla Serenissima e il loro futuro come attività strategiche. Tratteranno il tema gli ospiti di questa puntata: Saverio Pastor, presidente El Felze’, Michelangelo Lamonica, dirigente dell’istituto Vendramin Corner, Marco Vidal, direttore di The Merchant of Venice, e Luisa Conventi, impiressa dell’azienda Gioia e rappresentante del comitato per la salvaguardia dell’arte delle perle e del vetro veneziano.

Marco Vidal, se le componenti di Venezia si riunissero, potrebbero proiettare un futuro prospero?

“Sarebbe sicuramente un vantaggio se Venezia riuscisse a mettere insieme una progettualità e un’idea comune. È anche vero che la città ha tratto vantaggio dal confronto con l’esterno, ha avuto grandi contributi da parte di aziende e persone esterne e questo è fondamentale per il futuro.

Spero si possa portare avanti una progettualità diversa che ci riporti all’idea di una Venezia multinazionale che si irradia verso il mondo. È una città viva che non si chiude in sé stessa ma che riesce a esportare bellezza, idee e innovazione”.

Lei crede che sia possibile fare una cosa simile mettendo da parte l’individualismo?

“No, in questo momento l’Italia non è ancora matura per fare questo passaggio. L’Italia però, in generale il mondo intero, sta vedendo dei cambiamenti epocali. Dovremmo rimettere in discussione molte delle regole attuali e il nostro sistema politico che ci vede rappresentati da anni da governi tecnici.

È tutto messo in crisi, sicuramente ci potrebbero essere dei cambiamenti che ci porteranno a rivedere il nostro modello di economia: investire su nuove idee, una nuova concezione dei nostri valori, il nostro know how e la nostra tradizione. A causa del covid, abbiamo visto che ci sono dei problemi strutturali radicali non solo nella nostra nazione ma anche in Europa. Mi auguro che questa crisi metta in discussione certi modelli”.

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