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Parco giochi inclusivo Ugualeland: parla Fabio Caramel

Fabio Caramel, presidente dell'associazione Uguale, ci racconta il progetto "Ugualeland", il parco giochi inclusivo che verrà inaugurato sabato 16 ottobre a Forte Marghera

Siamo in collegamento con Fabio Caramel, calciatore quasi 38enne che da anni dedicata il suo tempo a fare del bene, spendendosi per l’inclusione delle persone con disabilità. Tra pochi giorni verrà inaugurato un particolare parco giochi inclusivo a Forte Marghera. Rappresenta una novità per il territorio e una svolta inclusiva per la comunità locale.

Ugualeland, il parco giochi inclusivo, è finalmente una realtà.

“Siamo molto contenti, perché finalmente si realizza l’impegno di quasi tre anni, tra raccolta fondi e costruzione del nostro parco giochi. Il regalo, che assieme ai miei amici e all’associazione “Uguale”, abbiamo deciso di donare alla città di Venezia.”

L’associazione “Uguale” parla di uguaglianza e inclusione già da tempo, dalla prima edizione di Festival Uguale Days,  3 giorni dedicati a far sentire tutti uguali attraverso vari eventi.

“L’associazione esiste da ormai 5 anni ed è stata fondata con l’obiettivo di realizzare una vera inclusione sociale. Attraverso eventi e manifestazioni vogliamo far giocare tutti i ragazzi insieme. Nel contempo raccogliamo fondi per aiutare altre associazioni che si adoperano le persone disabili.

Dopo aver finanziato 10 associazioni per due anni, abbiamo deciso di costruire il parco giochi, destinato a tutti i bambini. Gli obbiettivi e i valori sono quelli di sempre: tutto è finalizzato all’inclusione.”

Dobbiamo essere felici di aver un contenitore come Forte Marghera, che fino a pochi anni fa faceva fatica a decollare. Ora sta cominciando ad essere aperto di fronte a nuove iniziative.

“Siamo molto contenti che il parco giochi venga costruito all’interno di Forte Marghera, perché lo riteniamo uno dei più punti importanti per i giovani. È cresciuto molto negli ultimi anni e siamo circondati da molte realtà propositive. Siamo convinti di esser stati inseriti in un contesto molto virtuoso, che può rispecchiare a pieno i valori del parco giochi inclusivo.”

Che particolarità hanno le giostre di questo parco giochi inclusivo?

“La scelta è stata molto ragionata, perché si è voluto scegliere attrazioni che potessero coinvolgere sia ragazzi con disabilità sia ragazzi normodotati, per realizzare una vera inclusione. Non sono solamente delle giostre per i ragazzi disabili: devono favorire e facilitare l’inclusione nel momento del gioco all’aperto.”

Per esempio, nel caso del castello multi-piano, come sarà accessibile per un bambino che ha dei problemi a deambulare?

“Le caratteristiche che lo rendo accessibile sono ad esempio una rampa per favorire l’accesso tramite la carrozzina, la scala ADA, certificata per chi ha problemi nel passo, che presenta scalini più bassi e più larghi. Invece, l’altalena a cesto favorisce l’utilizzo da parte di più persone, così i ragazzi possono giocare assieme, anche chi non ha il controllo del tronco e ci si può distendere.

Abbiamo anche realizzato una giostra a molla, che presenta una seduta molto più larga e dà la possibilità a due bambini di giocare in contemporanea. Inoltre, c’è anche la possibilità di utilizzare dei tubi parlanti, che permettono a persone in carrozzina e non di parlare e di scambiarsi dei messaggi a distanza.

Infine, il gioco a ruota, riconosciuto come il più accessibile di tutti, dove tutti, con carrozzina e senza, possono entrare e girare assieme su questa attrazione.”

C’è qualcosa anche per i bambini non vedenti?

“Tutto, compresi i materiali, è stato scelto pensando a un utilizzo da parte di tutti, quindi includendo anche chi è non vedente.”

Questo parco giochi inclusivo è una novità per il Veneto, o vi sono altre esperienze a cui vi siete ispirati?

“Ci sono sempre più realtà che stanno lavorando in questo senso, ponendo molta attenzione al momento del gioco. Abbiamo avuto la possibilità di conoscere una realtà simile a Jesolo, ad esempio.

Credo che sia molto importante. Perciò, quando abbiamo deciso di fare un’attività di investimento, abbiamo cercato di valutare, assieme all’azienda fornitrice, le maggiori garanzie in termini di durabilità e accessibilità.”

I Festival Days sono stati uno spunto per farvi capire quali sono le esigenze e le criticità legate ai dei vari tipi di disabilità?

“Assolutamente, già dalla prima edizione degli Uguale Days ho chiesto ad un amico di farmi vedere tutte le criticità che chi si trova in carrozzina affronta quotidianamente. Di quell’esperienza ho fatto tesoro e anche nella fase di costruzione del parco giochi inclusivo ci siamo rivolti alle associazioni che poi ne avrebbero potuto usufruire per capire d che cosa ci fosse materialmente bisogno.”

“La nostra iniziativa parte anche da un bisogno che abbiamo percepito lavorando a contatto con le associazioni locali e le famiglie che vi si appoggiano. Già nel corso del primo anni abbiamo aiutato la Fondazione Paoletti nella costruzione di un simile parco giochi all’interno della loro struttura.”

“L’associazione Uguale è un’associazione che si mette al servizio di altre associazioni che trattano direttamente il tema della disabilità. Le famiglie che abbiamo incontrato fino ad ora ci hanno sempre ringraziato per i pochi momenti di gioco che riusciamo ad offrire ai loro figli. Durante questo periodo di distanziamento imposto è stata molto dura per noi, quindi figuriamoci per loro.”

“Quello che serve, ora, è poter cogliere ogni opportunità di far uscire i ragazzi e rimetterli in contatto. Mi auguro vivamente che anche solo l’inaugurazione possa essere un’occasione per rincontrare le famiglie che negli ultimi due anni non siamo riusciti a vedere fisicamente.”

So che Fabio non vuole parlarne, ma c’è anche il fatto che ha donato il midollo rinunciando tra l’altro a presenziare ad una partita. Cosa ci puoi dire a riguardo?

“L’ADMO (Associazione Donatori di Midollo Osseo) è una delle associazioni con cui collaboriamo, è uno dei partner principali che ha reso possibile la costruzione del parco giochi. Anche molti dei miei ragazzi si sono iscritti al registro. La chiamata a donare è arrivata ed è stata per me una fortuna, ma succede a tanti altri.”

“È un gesto importantissimo, perché per i riceventi è molto spesso l’unica speranza. Ho sempre qualche difficoltà a parlarne, perché per quanto siamo in tantissimi a donare, solo io sono stato riconosciuto e citato sulle testate giornalistiche, dal Presidente della Repubblica. Sono un po’ in imbarazzo a riguardo.”

Ringraziamo Fabio Caramel per essere stato con noi. Gli facciamo i nostri migliori auguri e attendiamo con ansia il momento dell’inaugurazione, della quale ci farà molto piacere dare notizia.

“Grazie per averci dato l’opportunità di raccontare il nostro grande sogno.”

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