Un futuro da costruire: parla Marino Masiero

Masiero sottolinea la necessità di un progetto preciso, per permettere ai giovani di brillare non all'estero, ma in Italia

Patrizio Baroni conduce una nuova puntata di: Stanno Facendo un 48. Quale sarà il futuro di Venezia? Quale sarà il suo ruolo? E che prospettive ha? A queste domande risponderanno gli ospiti: Marino Masiero, e Paolo Zabeo, coordinatore dell’ufficio studi CGIA di Mestre.

Presidente Masiero, il futuro lo stiamo costruendo con le nostre mani? Come possiamo costruirlo con questi tempi così veloci?

“Spesso si sente dire che la politica influenza l’economia, ed è assolutamente vero quando la politica non riesce a stare al passo con l’impresa. Nella realtà succede il contrario: è l’economia che condiziona la politica.

Abbiamo bisogno di un nuovo sistema, di una rinascita culturale e amministrativa della cosa pubblica in modo che le innovazioni stiano al passo dell’economia. A me piacerebbe lo spoils system: un sistema americano dove, quando arriva una nuova gestione politica, si rinnova la parte dirigenziale. Così ogni leader si trova nelle condizioni di poter agire con maggiore competizione.

Nei paesi in cui abbiamo alternanza di governo, infatti, c’è maggiore contesa e un miglioramento delle condizioni sociali e economiche del paese. Se i ragazzi degli anni Settanta, in Italia, avevano la possibilità di correre, crescere e arrivare, i ragazzi degli anni 2000 non ce l’hanno più. Allora ecco che si innescano dei percorsi di scorciatoie che determinano la morte della meritocrazia.

Abbiamo l’esodo delle nostre teste: un grave problema del Sud ma anche del Nord. Oltre a questo, persiste il problema dello spopolamento del Sud. Se vogliamo innovare e rinnovare questo paese, abbiamo la necessità di far sì che le regioni siano in grado di decidere il loro futuro. Per questo le regioni del Sud hanno bisogno di un aiuto finalizzato per avere una progettualità organica”.

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