Secondo una ricerca scientifica, condotta dall’università britannica di Nottingham, il buon umore aiuta a tenere alla larga la fastidiosa influenza.
Sorridete e magari quest’inverno riuscirete a scampare alla “solita” influenza: per una ricerca dell’università di Nottingham, essere di buon umore proprio il giorno in cui si fa il vaccino, ha un effetto benefico sul sistema immunitario, che produce più anticorpi rispetto a quello di una persona triste.
Gli studiosi hanno seguito, tra il 2014 e il 2015, 138 persone di età compresa tra i 65 e gli 85 anni, il gruppo anagrafico che statisticamente è più a rischio di essere colpito dal virus perché il vaccino spesso non offre una copertura sufficiente. Prima di ricevere l’iniezione i volontari hanno tenuto un diario – in cui hanno registrato i loro pasti, livello di stress, umore, attività fisica, ore di sonno – e dopo il vaccino la risposta immunitaria è stata misurata analizzando il sangue dei pazienti.
Dall’incrocio dei dati è emerso che essere felici, soprattutto il giorno dell’immunizzazione, è il fattore più benefico. «I risultati non mi sorprendono. Sappiamo da tanto che una mente serena ed equilibrata migliora la risposta immunitaria. E altri studi precedenti hanno ribadito l’importanza della felicità sulla nostra condizione fisica», ha spiegato Roberto Burioni, il professore di Microbiologia e Virologia salito alla ribalta per i suoi interventi su Facebook contro la cattiva informazione sui vaccini, che consiglia di vaccinarsi tra ottobre e novembre per affrontare al meglio il picco influenzale, in arrivo a gennaio-febbraio.
Il vaccino dell’influenza è molto sicuro, ma la sua efficacia cambia di anno in anno perché anche il virus si modifica ogni inverno e in Gran Bretagna si sta cercando di porre rimedio: un vaccino universale, (se ne parla qui) in grado di proteggere contro tutti i ceppi di influenza, è stato messo a punto dall’università di Oxford con la compagnia Vaccitech, spin-off dell’ateneo inglese.