A Mestre una nuova vasca di prima pioggia che entra in funzione in caso di piogge molto intense e che è in grado di contenere fino a 12 milioni e mezzo di litri.
Presentata questa mattina ed entra ufficialmente in funzione una nuova vasca di prima pioggia che si trova in via Torino, a Mestre. Si tratta di una struttura finanziata dal Comune di Venezia grazie ad un investimento di 8 milioni di euro, ottenuti tramite il Patto per lo sviluppo di Venezia, poi confluito nel Fondo di sviluppo e coesione 2014 – 2020. La vasca è gestita dal Gruppo Veritas. All’inaugurazione era presente il sindaco di Venezia e Andrea Razzini, direttore generale Veritas.
Come funziona la vasca di prima pioggia
L’invaso ha 35 metri di diametro e 13 di profondità utile. Durante le piogge intense consente di trattenere il primo getto di acqua che arriva inquinata, in quanto trascina, in poco tempo, lo sporco delle strade e degli stessi collettori fognari. Questo flusso si invia successivamente al trattamento nel depuratore di Campalto. C’è poi un impianto idrovoro che, una volta riempita la vasca con le acque inquinate di prima pioggia, garantisce lo smaltimento di quelle in arrivo all’impianto con una portata di 10 metri cubi al secondo (10.000 litri) che si aggiungono agli attuali 3,5 metri cubi al secondo allontanati dall’idrovora del Consorzio di bonifica.
In caso di pioggia intensa
In caso di fenomeni particolarmente intensi e duraturi, le acque di seconda pioggia (che sono ripulite dagli agenti inquinanti, trascinati già dalle acque di prima pioggia e depositati nella vasca in attesa della depurazione), si sollevano dal sistema di pompe e dall’invaso confluiscono nel canal Salso, in modo da evitare rischi di allagamento per l’area urbana.
L’impianto è dotato di un gruppo elettrogeno con una potenza 1.750 kva in grado di sopperire completamente a un’eventuale interruzione dell’erogazione di energia elettrica. Per mitigare l’impatto ambientale la struttura è stata interrata e la superficie seminata a prati.
Le parole del sindaco Luigi Brugnaro
Il sindaco Luigi Brugnaro descrive così il progetto: “Siccome i tubi che portano al depuratore non sono così grandi, non ci sono pompe così grandi per spingerli fino a Campalto, dove c’è il depyratore. Le tratteniamo qua, quando è finita la pioggia le inviamo al depuratore per essere depurate in maniera tale che intanto le strade e le case restano all’asciutto. Questo è il senso del progetto”.
E poi continua: “Aggiungo una cosa: quelle acque che vengono giù quando c’è tanta pioggia sono acque cariche di terra. Quella finendo in laguna alla fine, interra anche la laguna per cui l’idea che la laguna si stia svuotando è una balla. In realtà si sta interrando come chiunque va in barca vede. Per cui da una parte adesso chiuderemo una chiusa che c’è vicino a parco San Giuliano, scavando tutto l’Osellino per portare l’acqua, come avevano pensato i veneziani, da un’altra pare. Dovremo, inoltre, riprendere in mano la pulizia della laguna e stiamo sistemando insieme al Consorzio e insieme a tutti quelli che vogliono darsi da fare tutte quante le rive dei canali che erano lasciate abbandonate”.
La nota di Veritas sulla vasca di prima pioggia
“Il completamento dell’impianto fognario di via Torino a Mestre, con la realizzazione della vasca di prima pioggia e dell’impianto idrovoro, rappresenta un’opera di primaria importanza per la sicurezza idraulica del territorio e la salvaguardia dell’ambiente”, spiega in una nota Veritas. Il cantiere ha preso il via a inizio 2020 e i lavori sono coordinati dalla direzione ingegneria di Veritas e dagli uffici comunali.
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