Vaccini a domicilio nelle case degli anziani over ’80 che non possono muoversi. A portarli e a somministrarli sono i giovani medici delle USCA, le unità speciali per il contrasto al Covid-19, e gli infermieri dell’assistenza domiciliare (ADI dell’Ulss 3 Serenissima. GUARDA ANCHE: Vaccini, Tacconelli: “Sono tutti validi. Fiducia nella scienza”
Vaccini a domicilio
Nel territorio dell’Azienda sanitaria veneziana hanno già portato il vaccino nelle case di 375 anziani. In terraferma sono già stati completate, anche quanto a vaccini a domicilio, le classi ’41 e ’40.
Anche a Venezia, divisi in piccole squadre, gli operatori dell’Ulss 3 raggiungono a domicilio coloro che, con certificazione del medico di famiglia, non possono recarsi ai centri vaccinali.
L’Ulss 3 Serenissima percorre anche questa via per garantire che nessuno tra gli ultraottantenni resti senza il vaccino di cui, secondo le norme ministeriali e regionali, ha diritto.
Tutela anche per gli assistenti degli anziani
Nelle case, insieme all’utente over ’80 prenotato per la vaccinazione, gli operatori dell’Ulss 3 Serenissima vaccinano, là dove sono presenti, anche le persone che gli prestano assistenza. Sono già più di 900 i familiari stretti, o gli assistenti, vaccinati insieme agli over ’80.
Tra gli operatori in servizio oggi ci sono la dottoressa Anna Tosi, medico USCA, e l’infermiera Ursula La Versa, coordinatrice dell’assistenza domiciliare a Venezia. Si spostano a piedi o con il supporto del Suem118, a seconda del percorso che devono fare, e raggiungono via via i diversi domiciliare previsti nella loro giornata.
Ad ogni appuntamento si preparano con i dispositivi di protezione, e poi entrano nell’abitazione dell’utente da vaccinare. Dieci minuti sono normalmente sufficienti per la visita che verifica se ci sono le condizioni corrette per la somministrazione del vaccino. Gli operatori dell’Ulss 3 si trattengono poi un quarto d’ora per verificare che il soggetto vaccinato non abbia difficoltà particolari dopo la somministrazione. GUARDA ANCHE: Anticorpi monoclonali per curare il Covid: in uso nel Veneto 30 flaconi