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Vaccino russo: i medici veneti attendo l’arrivo dei dati

Il commissario Arcuri ha chiesto alle regioni il numero di chi intende vaccinarsi, ma senza dati ossia senza il bugiardino (le indicazioni che si trovano in tutti i medicinali con le controindicazioni) i medici in primis non intendono prenotare il Pfizer. Proprio in queste ore dovrebbero arrivare alla Regione Veneto i dati che i virologi chiedono da tempo

La Dottoressa Francesca Russo apre alla possibilità al vaccino russo, spiegandone le caratteristiche. Esso può essere un booster di difese soprattutto per chi ha già avuto contatti con il virus.

Vaccino Russo e i dati

“Il bugiardino cui si riferisce l’assessore è praticamente la scheda tecnica del vaccino che al momento noi non abbiamo. C’è quella che è stata diffusa in Gran Bretagna dove hanno iniziato la vaccinazione. Le regioni hanno chiesto che il testo possa essere disponibile per gli operatori sanitari.

Allora è stata chiesta una sorta di preadesione, perché si vuole capire dal livello centrale anche come si può tarare eventualmente la distribuzione del vaccino sulla base di quelle che potrebbero essere le adesioni.

É chiaro che fare questa stima è molto difficile ed è stato fatto presente dalle singole regioni perché gli operatori sanitari e tutti quelli che dovrebbero vaccinarsi non hanno ancora le informazioni sufficienti ma è anche difficile in questo momento parlarne visto che non abbiamo ancora il vaccino”, dichiara la Dott. Francesca Russo, Capo del Dipartimento prevenzione della Regione Veneto.

L’accordo con l’assessore

“Quindi quello che noi faremo, in accordo con l’assessore e col presidente, sarà quello di stimare quella che può essere l’adesione per la vaccinazione. Non sarà possibile, ovviamente, avere il suo nome nome cognome di quelli che è già sono disponibile a vaccinarsi.”

L’efficacia del vaccino

“Dopo la prima dose c’è già un’ottima risposta anticorpale che si rafforza con la seconda dose questa, viene fatta dopo 19-23 giorni e si è visto che l’immunità si mantiene alta per un certo periodo di tempo che finora è stata valutata fino a sei mesi. Non si hanno ancora notizie sul fatto che sia necessaria una terza dose o meno.”

Per chi ha contratto il virus il vaccino sarà un booster

“Poi per quanto riguarda tutti gli altri che hanno avuto contatto con il virus io credo che non ci sia nessun problema anzi la vaccinazione possa rappresentare una dose Booster che rafforza l’immunità che il soggetto ha avuto con l’incontro naturale con il virus e questo lo sappiamo per esperienza nei confronti di altre malattie. Però è chiaro che prima gli esposti in questo senso aspettiamo quelle che saranno le indicazioni e da parte del ministero”, conclude la dott. Francesca Russo.

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