Prosecco di Valdobbiadene minacciato dal croato Prosek

C'è una grande differenza di qualità e sapore tra il Prosek della Croazia e il Prosecco Veneto. L'assessore regionale Federico Caner cerca di tranquillizzare i produttori dopo l'attacco al vino con le bollicine che sembra aver trovato una buona sponda a Bruxelles

L’avvocatura della Regione Veneto è al lavoro pancia a terra per presentare un ricorso dopo che la Commissione Europea ha annunciato il via libera al riconoscimento dell’IGP del Prosek. Un vino dolce croato che nulla ha a che vedere con il Prosecco DOCG prodotto nelle colline venete. Il suo nome, però, rischia di creare confusione e concorrenza sleale.

Il prosecco

In questi giorni si sta muovendo anche il Ministro dell’Agricoltura, e la Lega si è dichiarata pronta ad alzare le barricate. Ci sono 2 mesi di tempo per agire contro la richiesta pubblicata sulla gazzetta ufficiale Ue della Croazia di protezione della menzione tradizionale Prosek, a opera del Commissario europeo all’Agricoltura. Tuttavia, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto Federico Caner invita i produttori a non fasciarsi la testa prima del tempo.

Le parole dell’assessore Caner

Così si è espresso in merito alla questione. “Si tratterebbe senz’altro di un danno potenziale, ma va detto anche che le proprietà qualitative del Prosek non sono minimamente paragonabili a quelle del Prosecco. È giusto che ci muoviamo quanto più attivamente a difesa del nostro marchio, ma un territorio che produce tra DOC e DOCG oltre 600 milioni di bottiglie non deve temere concorrenti.”

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