Sembra uscito da un libro di fiabe il casone di Valle Zappa, con le sue linee curve, i colori accesi, i camini e il faro con la scala a chiocciola. Qui sono stati girati diversi film, e qui hanno soggiornato personaggi come Ernest Hemingway e Salvador Dalì.
Valle Zappa
Il casone di caccia di Valle Zappa sembra un miraggio destinato a svanire, invece dalla fine degli anni ’20, quando fu costruito dall’architetto Duilio Torres, si specchia sulle acque della laguna sud di Venezia, comune di Campagna Lupia, facendo restare a bocca aperta chiunque si avvicini.
La guida Renato Capuzzo ci parla del territorio
Ci troviamo esattamente nel comune di Campagna Lupia, nella laguna sud dichiarata patrimonio Unesco. Nel meraviglioso giro che faremo in queste terre, abbiamo con noi una persona che ce le racconterà nei dettagli. Sono qui con Renato Capuzzo, esperto e guida.
“Siamo partiti da Valle Cornio, – spiega – e ora stiamo percorrendo il canale Cornio costeggiato dalla Valle Cornio Basso e dalla Valle Averto. In linea d’aria, parliamo di una distanza di circa 16 km da Venezia.”
Così pochi chilometri per raggiungere un posto paradisiaco come questo. Paradisiaco da un punto di vista faunistico, ma anche per la pesca e altre attività legate alle specie animali locali. Ad esempio, che specie di volatili troviamo?
“Naturalmente tutti i tipi di germani, anatre e con loro anche ibis e fenicotteri.”
Dentro le mura del Casone Zappa
E dopo una breve navigazione, raggiungeremo un luogo veramente meraviglioso. Il casone di Valle Zappa. La sua grande particolarità e un’architettura visibilmente improntata ai modelli del nord Europa, è come se ci trovassimo in una fattoria olandese. D’altra parte, è proprio questo l’effetto che l’architetto voleva ottenere. Renato, perché questo nome? Mi pare di notare all’ingresso uno stemma araldico. Ci sai dire qualcosa di più?
“Nello stemma vediamo rappresentate 3 zappe, che richiamano il cognome della famiglia a cui apparteneva l’edificio e l’intera area. Il casato è stato costruito a partire tra il 1925 e il 1927, su commissione di un imprenditore vicentino, Malvezzi. Questo pensò di incaricare del compito Torres, grande appassionato di architettura nordica. Il proprietario voleva qualcosa capace di sbalordire l’osservatore, e sembra che l’architetto ci sia riuscito.”