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Veneto, ancora una notte di allagamenti

Interventi della protezione civile, stato di emergenza e naufragi scampati: l'instabilità meteorologica e gli allagamenti previsti fino a giovedì

Il maltempo non dà tregua: nella notte tra martedì e mercoledì, tra i vari allagamenti, è esondato l’Avenale a Castelfranco.

Gli ultimi allagamenti in Veneto

Sono quindi entrate subito in azione una ventina di squadre della Protezione Civile per ripristinare i danni causati dagli allagamenti. Si tratta di una sciagura che arriva poche ore dalla tromba d’aria che ha scoperchiato tetti e provocato altri allagamenti a Rovigo; impressionanti le immagini che si trovano in rete.

Martedì è stata aperta la dichiarazione di stato di emergenza, sia per la tempesta sull’Altopiano di Asiago di domenica scorsa che per la perturbazione che ha flagellato Rovigo e le aree meridionali del Veneto. Luca Zaia ricorda tutte le persone che hanno subito danni, spronando di documentarli al fine di effettuarne la conta.

Secondo 3BMeteo, l’instabilità si deve ad un ciclone colmo di aria polare proveniente da nord. È giunto domenica 23 giugno, proprio quando lungo la costa si pensava di essersi lasciati alle spalle un mese impossibile.

Le cause dell’instabilità meteorologica

Invece, ora c’è un nuovo fenomeno di maltempo che gli esperti chiamano “goccia fredda”. È chiamato così dalla forma, che rivelano le mappe, dell’area su cui si abbatte: risulta estremamente imprevedibile e rivela solitamente scariche di temporali. Un esempio è il cielo di Fusina, che (come mostra il video) appare tempestoso e instabile.

Non potendo prevedere il tempo oltre le 48 ore e rischiando la smentita, i meteorologi annunciano ancora instabilità fino a tutto giovedì. Prevista poi una nuova impennata delle temperature al centro-sud.

Un naufragio scampato a Venezia

I vigili del fuoco, inoltre, stamani verso le 10:30, sono stati chiamati a Venezia a ridosso del Ponte della Libertà per salvare da un naufragio un’imbarcazione da canottaggio, con 8 vogatori e il timoniere, tutti agonisti in allenamento.

L’equipaggio partirà domani, giovedì, per una regata universitaria internazionale che si terrà a Vienna. La barca è stata trainata e tutti sono stati portati in zona sicura: fortunatamente, infatti, il naufragio è avvenuto dove il fondale era basso e si toccava. La causa è stata infine identificata con l’onda prodotta da un Lancione, nonostante l’agitazione del mare.

GUARDA ANCHE: Il Veneto stretto nella morsa del meteo variabile

 

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