La violenza delle baby gang non si ferma
Un’altra aggressione da parte di una baby gang scuote il Veneto. Stavolta è successo a Vittorio Veneto, nella notte tra sabato e domenica, quando un gruppo di cinque amici – tre uomini e due donne, tra i 23 e i 40 anni – è stato accerchiato e brutalmente aggredito da una quindicina di giovani.
Un pestaggio senza motivo, solo per il gusto di colpire. Gli uomini hanno riportato fratture al naso, zigomi, mento, labbro e coccige, mentre le due donne sono state spinte e insultate.
Un episodio che si aggiunge a una lunga lista di atti violenti che stanno preoccupando sempre di più cittadini e istituzioni. Il prefetto di Venezia, Darco Pellos, ha proposto di estendere il modello delle “zone rosse” anche a Jesolo per l’estate, dopo averle sperimentate a Venezia durante il Carnevale. L’idea è quella di individuare aree critiche, come quelle della movida, per prevenire e contrastare la presenza di soggetti violenti o dediti ad attività criminali.
Zone rosse a Jesolo
Il sindaco di Jesolo, Christofer De Zotti, ha accolto con favore la proposta, dichiarando che si potrebbe applicare nella zona di Piazza Mazzini e Piazza Aurora, luoghi simbolo del divertimento estivo. “Vogliamo allontanare quei soggetti che vengono a Jesolo non per divertirsi, ma per creare caos o commettere reati”, ha spiegato De Zotti. “Questo strumento potrebbe fornire alle forze dell’ordine un mezzo efficace per intervenire tempestivamente”.
Anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, è intervenuto sul tema, pur senza esprimersi direttamente sulle zone rosse. Zaia ha invece sottolineato la necessità di punizioni più severe per chi delinque: “Questi sono criminali, non rispettano le leggi. È evidente che non possiamo tollerare una società dove si ha paura di camminare per strada dopo una certa ora”.
Il governatore ha anche voluto distinguere tra la minoranza di giovani violenti e la maggioranza di ragazzi per bene: “La foresta che cresce non fa rumore, ma esiste ed è composta da tanti giovani rispettosi delle regole”.
Opportunità e minacce
L’escalation di violenza e l’aumento degli episodi legati alle baby gang preoccupano le istituzioni e mettono sotto pressione il sistema della sicurezza. Le “zone rosse” potrebbero rappresentare una soluzione efficace a breve termine, ma il vero problema resta la mancanza di deterrenti adeguati e di interventi educativi capaci di arginare il fenomeno sul lungo periodo.
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