“Solo”, si fa per dire, 17.000 pazienti in attesa di una visita medica nel Veneto. “Solo” lo dice il presidente della giunta regionale Luca Zaia, facendo il confronto con i dati dello scorso anno e con i numeri molto più d’emergenza di altre regioni.
Liste d’attesa in riduzione nel Veneto
Le parole del Presidente della Giunta regionale:”Lo scorso giugno avevamo oltre 128.000 visita in galleggiamento. Significa pazienti in attesa di una data per la categoria D, che sono 30 giorni di attesa in Veneto. In Italia, nel resto dell’Italia, sarebbero il doppio e oggi ne abbiamo 17.000. Quindi si è fatto una si è sfoltito bene. E ringrazio tutti quelli che stanno lavorando nella sanità.”
Certo, si può fare di meglio. O, piuttosto, sarebbe possibile fare di meglio se ci fossero medici. Se le liste d’attesa negli ambulatori ospedalieri sono lunghe non lo si deve soltanto all’emergenza esplosa durante la pandemia, che ha causato l’accumulo di consultazioni mediche, ma anche alla riduzione dei camici bianchi nonostante la regione Veneto emetta un bando di reclutamento ogni tre giorni. Mancano in particolare chirurghi e radioterapisti.
Carenza di medicispecializzati
Luca Zaia: “Noi facciamo un bando di concorso per assunzioni almeno uno ogni tre giorni, come azienda zero. E molti di questi bandi hanno gran parte dei posti non coperti perché non ci sono candidati. Abbiamo iscrizioni, ad esempio, sono pochissime nella scuola di specializzazione per quanto riguarda la medicina e chirurgia.”
“E quindi la chirurgia generale. La radioterapia, addirittura, non ci sono iscrizioni, il che significa che mancano i medici. E lo si vede anche in queste fasi della specializzazione. In Italia mancano 50.000 medici, in Veneto ne mancano 3.500.”
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