La richiesta della regione Lombardia di riaprire le attività produttive il 4 maggio ha preso in contropiede il governo, ma non il governatore del Veneto Luca Zaia che rivela come la data non sia una novità per nessuno. Va chiarito che le limitazioni sono scattate in tutta Italia per timore che i reparti di terapia intensiva non bastassero per tutti e non per ridurre a zero il contagio, cosa impossibile se non nel lungo periodo. In Lombardia c’è un ospedale nuovo pronto e vuoto con 200 letti, dunque le strutture sanitarie sono pronte.
Ripartenza di Veneto e Lombardia
Il viceministro al Mise Stefano Buffagni ha bollato come un “errore” la richiesta del governatore lombardo. Fontana ha frenato: “Noi non ci permettiamo di parlare di attività produttive, che sono competenza del governo centrale, sottratta a ogni nostra possibile valutazione. Noi parliamo di graduale ripresa delle attività ordinarie che sarà concordata con il governo”. Detto questo sarà fondamentale rispettare le regole.
Mascherine e guanti
Mascherine guanti e distanze sono le misure che stanno rispettando le aziende ormai in attività, si calcola che sia rimasto fermo soltanto il 2% della aziende, se si esclude il settore turistico. Questo ha avuto luogo anche per la regola del silenzio assenso, in vigore nelle prefetture, e per la mole enorme di domande inevasa negli uffici del prefetto. Stanno tornando verso la normalità anche alcuni ospedali veneti, dato che le terapie intensive si stanno svuotando, nelle ultime 24 ore hanno registrato 5 ricoverati in meno, purtroppo i morti sono 981.